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RCCL: crisi pesante ma non saremo travolti!

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  • RCCL: crisi pesante ma non saremo travolti!

    La crisi è profonda, e nessuno possiede «una sfera di cristallo in grado di stabilire quando finirà e quali danni lascerà sul terreno». Per il momento, dunque, ci si limita ad analizzare cifre e statistiche che di positivo hanno ben poco.

    Michael Bayley è vice presidente di Royal Caribbean Cruise Line. Come manager, la crisi l’ha conosciuta e affrontata in prima persona. Sopprimendo quattrocento posti di lavoro, abbattendo spese per 125 milioni di dollari e rinunciando alla distribuzione del dividendo fra gli azionisti. «Abbiamo chiuso uno dei peggiori trimestri della nostra storia», spiega al Secolo XIX.

    «I risultati più negativi stanno arrivando, come era naturale aspettarsi, dai mercati emergenti. Ma, nonostante tutto, Royal Caribbean rimane una bella società.
    Abbiamo 50.000 dipendenti e milioni di clienti che, per fortuna, continuano a prenotare una vacanza a bordo delle nostre navi. Certo, il momento non è dei più semplici: il sistema-crociere oggi offre offerte e prezzi ridicoli, e questo non aiuta. Ma noi stiamo facendo bene la nostra parte».

    Differenziarsi e anticipare la fine della crisi sono i due obiettivi di Royal Caribbean. «Vogliamo essere presenti ovunque, senza trascurare nessun segmento del mercato. Abbiamo aperto di recente un ufficio in Australia, fra poche settimane ne apriremo un altro in Brasile, dove lavoreranno una novantina di persone», spiega Bayley.
    Che, a proposito dell’acquisizione della compagnia spagnola Pullmantur, ammette: «La Spagna è uno dei paesi maggiormente colpiti dalla crisi, e il fenomeno non sta risparmiando le crociere. C’era da aspettarselo. Restiamo convinti, tuttavia, che l’operazione darà frutti positivi».
    E, se da più parti si sostiene che nella crisi si nascondano anche grandi opportunità, Bayley ribadisce che «nel mondo delle crociere potrebbe effettivamente succedere qualcosa. Penso a qualche joint-venture, o addirittura ad acquisizioni di piccole società da parte di compagnie più grandi.
    È naturale che, in periodo di recessione, possano accadere cose del genere. Noi stessi ci stiamo pensando. Progetti? No, nessuno. Solo ipotesi. Niente di concreto».

    Di concreto, nei piani di Royal Caribbean, c’è il progetto “Oasis of the Seas”, la nave più grande del mondo attualmente in costruzione presso i cantieri navali Stx di Turku, in Finlandia.
    Con le sue 220.000 tonnellate di stazza per una capacità di 5.400 passeggeri, la “Oasis” sarà un autentico gigante dei mari. «La prenderemo in consegna a fine anno e sarà qualcosa di realmente incredibile. Nessuno ha mai visto una nave di queste dimensioni. Il fatto che saremo noi i primi al mondo è motivo di orgoglio, ma anche di curiosità. È difficile, oggi, pensare a quale potrà essere la reazione dei crocieristi. Quello che è certo è che “Oasis of the Seas” è una nave fantastica, che stupirà tutti e che rivoluzionerà il mercato internazionale. Se ne accorgeranno tutti».

    Fonte: http://shippingonline.ilsecoloxix.it/p/ ... olti.shtml
    Vincenzo Ameglio Deputy Administrator
    www.vincenzoameglio.it
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