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Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

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  • Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

    “Tesori della Storia” è l’itinerario a cui pensavo già dalla prima crociera.
    Poiché la curiosità di salire a bordo della Costa Concordia è ancora forte, ad agosto del 2008 decido di prenotare.
    La partenza sarà a gennaio, quindi non mi faccio prendere ancora dall’euforia e lascio passare senza fretta l’autunno; periodo comunque in cui non mancano le sorprese: a novembre, infatti, in una giornata di forte vento, la Costa Concordia entra in collisione con il porto di Palermo. Lo squarcio a prua è ben visibile e queste immagini finiscono su tutti i telegiornali
    Un po’ preoccupato, inizio a cercare notizie e, infine, scrivo a Costa Crociere che risponde confermando tutte le partenze poiché la nave è già in fase di accomodamento.
    Da internet continuo a seguire la situazione e, in effetti, giorno dopo giorno spuntano foto della Costa Concordia sempre più rassicuranti.
    Arrivato il nuovo anno, è giunto il momento di vedere la nave con i miei occhi.


    20 gennaio – Civitavecchia – La signora dei commercialisti

    La mia crociera numero 3 parte dalla mia città; oggi la sveglia suona quindi in tarda mattinata e, da appena sveglio, stranamente non sento l’emozione della partenza che provavo le altre volte. Sarà per via dell’inverno che non si addice ad una vacanza!
    Nel pomeriggio mia madre e mio padre mi accompagnano a Civitavecchia: il cielo è coperto e il porto si presenta molto male organizzato. Qualche goccia di pioggia inizia a cadere mentre saluto “i miei” e salgo sul pullman che mi porterà alla nave.
    Questo assaggio di vacanza non è stato dei migliori ma, dopo l’imbarco molto veloce, cerco di non buttarmi giù e di godermi ogni secondo a bordo.
    Intorno alle 17, dopo aver raggiunto la cabina al ponte 2 “Svezia” (sempre lo stesso ponte, sempre la stessa cabina), un ragazzo dell’equipaggio mi consegna la valigia. Scoprirò solo dopo che si trattava del mio cameriere di cabina e quella è stata la prima delle due volte in cui ho avuto occasione di vederlo! In 11 giorni non è mai comparso nei corridoi e non ha mai bussato alla porta!
    Comunque, la cabina veniva sempre riordinata e pulita. Ogni tanto, rientrando, vedevo spuntare qualche novità come frutta, cioccolatini, spumante, vestiti della lavanderia, oltre ai vari programmi del giorno… ma del cameriere neanche l’ombra!
    Torniamo al primo giorno. I miei attendono la partenza dalla strada e, per aiutarli a capire dove mi trovo, accendo e spengo le luci della cabina (…tre pazzi a Civitavecchia!!)
    Come sempre, appena salito a bordo, preferisco togliermi le uniche due o tre scocciature di circostanza; così, vado a registrare la carta di credito nel bellissimo Grand Bar Berlino, raggiungo il maitre per sapere il numero di tavolo per cena (non ho trovato il biglietto in cabina) e, infine, acquisto i pacchetti acqua e bevande.
    Poi salgo al Buffet Parigi al ponte 9, dove, in attesa della cena, mi servo due tranci di pizza e mi siedo nella sala deserta.
    Salpiamo puntuali alle 19; mi godo la partenza da sopra il ponte di comando. Appena uscita dal porto, la nave vira a sinistra alla volta di Savona, mentre saluto al cellulare i miei genitori che osservano la Costa Concordia allontanarsi.
    Arrivata l’ora di cena, mi preparo per andare al ristorante Roma, al ponte 3, dietro la hall. Il tavolo è da 6 e questa volta si trova sulla sinistra della sala, proprio davanti alle vetrate che affacciano sulla Passeggiata.
    Non c’è ancora nessuno, quindi mi scelgo il posto più panoramico.
    Dopo pochi minuti si unisce a me una simpatica coppia del nord: il nome di lui non l’ho capito, lei invece si chiama Antonietta, da me subito ribattezzata “La signora dei commercialisti”… ne conosce centinaia e in tutti i discorsi ce ne mette qualcuno!
    E’ la loro ultima sera a bordo, mi spiegano che dal giorno dopo non ci saranno e quindi dividerò il tavolo con qualcun altro.
    Durante la cena, ci raccontiamo le crociere precedenti, le località più interessanti e ne approfitto per avere da questi due signori qualche anticipazione della crociera poiché loro hanno appena terminato il mio stesso giro.
    Usciti dal ristorante, mi offrono un caffè nell’atrio Europa e, questa sera, mi sembra di rivivere la prima crociera, in cui mi sono trovato a tavola con una coppia molto più grande di me; un’esperienza al primo impatto un po’ spiazzante ma rivelatasi poi un piacevole incontro!
    Salutati i miei “provvisori” compagni di viaggio, cerco di entrare nel clima della nave, provando a dimenticare la triste giornata a Civitavecchia e, soprattutto, promettendomi di impegnarmi a staccare la spina per 11 giorni.


    21 gennaio – Savona – Una questione di nomi

    Mi alzo prestissimo. Non voglio perdermi l’entrata a Savona! Salito al ponte 14, trovo riparo dietro al paravento di prua e attendo che la nave, lenta e precisa, compia le manovre di attracco.
    Sono da poco passate le 7, è ancora buio e fa molto freddo. Il Palacrociere è tutto illuminato, pronto, ancora una volta, per migliaia di imbarchi.
    Essendo già stato a Savona, sbarco nel pomeriggio, giusto per fare un giro a piedi nei dintorni del porto e, facendomi non poca forza, riesco addirittura ad attraversare il ponte levatoio (soffro LEGGERMENTE di vertigini).
    Poi mi tolgo un piccolo sfizio, fotografando la Costa Concordia dallo stesso punto in cui, qualche mese prima, avevo immortalato la sua gemella. Due immagini curiose: stessa città, stesso porto, stessi lampioni (chi è stato a Savona sa di cosa parlo) e stesso tipo di nave; è cambiato solo il nome!
    Tornato a bordo, vedo sul Today che questa sera a teatro ci sarà una cantante. Così alle 20 trovo posto in platea ed assisto per la prima volta agli spettacoli Costa… durante le altre crociere non riuscivo mai a prepararmi in tempo.
    La voce di Angela Benn merita gli applausi del pubblico ma purtroppo l’acustica del Teatro Atene è pessima. Nell’insieme, però, fare un salto a teatro prima del ristorante mi sembra interessante: si trascorre un’oretta di relax e si va a cena tranquilli e di buon umore.
    Terminato lo spettacolo, passando per la hall, vado direttamente al ristorante… tra poco dovrò ricominciare tutto da capo con i nuovi compagni di tavolo!
    Entrando, punto subito un nuovo volto che mi ha rubato il posto! A tavola, infatti, sono sedute due ragazze. Ci salutiamo ma per il momento non nasce nessun discorso.
    Trascorriamo la serata in silenzio, facendo ogni tanto qualche commento sul menù e sull’aspetto della sala.
    Al termine della cena decidiamo di presentarci: “piacere, Sandra”… “piacere, Alessia”… e “piacere, Mauro”. Non potevamo fare peggio!


    22 gennaio – Navigazione – Occhio, Concordia!

    Nelle giornate di navigazione, si prende confidenza con la nave… Del resto, non c’è altro posto in cui stare!
    Girando nei saloni, vedo che a bordo l’età media è molto alta. Un ruolo importante lo gioca la bassa stagione, durante la quale le famiglie con ragazzi non possono spostarsi, viaggi di nozze non ce ne sono e le coppie più giovani sono impegnate con il lavoro.
    I ricordi di questa giornata sono legati ad alcune foto che ho fatto dalla Passeggiata al ponte 3, uno dei punti della nave che preferisco perché autentico e spartano. Fa parte di quei pochi ambienti riusciti a sfuggire alla moquette, ai led, alle poltrone in pelle, ai simulatori di Gran Premio e alle attività di animazione. Qui riesco ad avere contatto con la vera essenza della nave, quella che a me interessa. Qui riesco a trovare tranquillità perché fa freddo e non c’è nessuno. Qui siamo faccia a faccia io e la mia passione. Qui, finalmente, non mi sento un crocierista ma un passeggero.
    In serata passeremo lo Stretto di Messina così, armato di cappotto, sciarpa e cappello, alle 18 vado verso il ponte di comando, salgo di un piano ed esco sulle alette.
    Gennaio si fa sentire ma vedere davanti a me le luci della Calabria e della Sicilia divise da una linea di mare buia, mi spinge ad attendere che la Concordia si posizioni, per sfilare al cospetto di queste due Terre, padrone di casa. Imbarcato il pilota, iniziamo il passaggio, seguiti dal suo motoscafo.
    Non sapevo che lo Stetto di Messina fosse così tortuoso; durante il passaggio, la nave vira spesso a destra e a sinistra, inclinandosi di volta in volta, mentre le luci delle coste ruotano intorno a noi.
    Un momento molto bello. I fari illuminano orgogliosi le proprie acque, le chiese e i monumenti circondati da luci gialle e blu, lungo le strade piene di vita si riesce a vedere perfino camminare le persone!
    Resto sul ponte fino alle 19 per poi rientrare e prepararmi per andare a vedere lo spettacolo. Questa sera va in scena “Time”, una specie di musical ispirato al tempo. Un po’ noioso.
    A cena siamo in cinque! Si sono aggiunte altre due ragazze: Monia e Manuela. Ho capito che questo tavolo è un po’ ballerino e, infatti, non troverà pace fino all’ultimo giorno!
    Fortunatamente, all’ormai terza cena della crociera, riusciamo a rompere il ghiaccio e la serata prende vita! Anche il cameriere è molto simpatico, si chiama William e spesso si intrattiene con noi che lo coinvolgiamo tra una portata e l’altra, facendogli perdere un mucchio di tempo!
    Il passaggio dello Stretto ha entusiasmato parecchie persone e al nostro tavolo non mancano le battute. Più di qualcuno dice di aver visto la Sicilia spostarsi, cedendo mare alla nave… nel vedere arrivare la Costa Concordia con ancora sulla fiancata lo stampo del porto di Palermo! :P


    23 gennaio – Katakolon – Aggrappato ai ricordi

    Intorno alle 11 la nave attracca a Katakolon e devo dire che, rispetto all’estate, oggi il posto appare molto diverso. Il cielo è completamente coperto da nuvole scure, l’atmosfera è tetra e poco invitante.
    Dopo pranzo sbarco per andare a visitare questo piccolo villaggio.
    Ero già stato ad Olimpia a luglio (in quella occasione la Grecia ci aveva accolto con una giornata spettacolare: sole, cielo sereno e mare di un azzurro acceso) quindi quest’oggi non ho scelto nessuna escursione.
    Appena a terra, la mia attenzione è catturata dal lato destro della prua della nave. Fino ad ora, negli altri porti, non c’era stato modo di vederlo.
    Con grande sorpresa noto che lo squarcio nero proprio sotto il nome è sparito! Ma guardando con più attenzione, si riconosce, saldata, una grande toppa di acciaio. Anche il portellone non c’è più; era stato strappato via dall’urto ed ora è chiuso con un lastrone rettangolare verniciato di bianco. Perfino le ultime lettere di “Concordia” sono state parzialmente ricostruite e riverniciate di blu.
    Spostando lo sguardo più in basso, all’altezza del ponte zero, si vede un’ammaccatura lunga una decina di metri in corrispondenza delle prime cabine esterne.
    Comunque è stato fatto un buon lavoro! Naturalmente si tratta di accomodamenti provvisori, frutto del lavoro svolto nei porti di scalo, approfittando delle normali soste previste dagli itinerari. Il tutto ha consentito alla nave di viaggiare in sicurezza, rispettando il calendario delle partenze e riducendo i danni economici e di immagine della Compagnia.
    Le riparazioni definitive saranno effettuate in dry dock e in questa occasione sarà installato anche il nuovo portellone.
    Dopo varie foto scattate a questa veste insolita di Costa Concordia, raggiungo le strade affollate di crocieristi che mangiano nei locali e comprano vestiti e strani oggetti nei vari bazar.
    All’improvviso inizia a piovere, le vie si svuotano, le poche persone rimaste si riparano sotto le tende dei ristoranti e i negozi ritirano gran parte della merce esposta in strada.
    Davanti a certe scene, mi viene da pensare che se un posto ti è piaciuto la prima volta, è meglio non tornarci mai più!
    Proseguendo per Katakolon incontro Monia e Manuela che tornano a piedi verso la nave, anche loro un po’ ingrigite dalla giornata.
    Alle 18 ripartiamo per Atene. Circumnavigando il Peloponneso, il mare si fa mosso e la nave balla parecchio. Salto la cena e tutta la serata.


    24 gennaio – Atene – …costruito con linee curve per essere visto con linee dritte

    Il Pireo è il primo scalo di questa crociera dove non sono mai stato. Finalmente, svegliandomi, riprovo la curiosità di aprire le tende e scoprire dove mi trovo!
    In fretta, salgo a colazione e subito dopo esco per fare qualche ripresa dalla nave, dato che la giornata è bellissima e il porto regala addirittura qualche scorcio panoramico.
    La Costa Concordia sembra sia penetrata nella città, attraccando proprio di fronte ad alcuni palazzi.
    Alle 10 sbarco per andare in escursione; la prima prenotata.
    Il pullman è bilingue ed appena saliti veniamo raggiunti da un signore del posto che vende opuscoli della città e cartoline a 5 euro.
    La guida per gli italiani si chiama Nora, poi c’è una ragazza, Vicky, che segue invece un gruppo di francesi.
    Lasciato il Pireo, ci dirigiamo verso l’Acropoli di Atene e per la strada inizio a farmi un’idea di questa città. La prima impressione è di un luogo molto caotico, privo di ambienti particolarmente interessanti.
    Durante il viaggio, Nora ci parla di come Atene si era preparata alle Olimpiadi del 2004 e del clima che si respirava in quel periodo. Poi, alzando gli occhi, tra un palazzo e l’altro, inizia ad intravedersi il Partenone
    Lasciato il pullman, Nora si ferma davanti al teatro romano e spiega a grandi linee le credenze dell’epoca, gli stili, le devozioni ed i vari simbolismi disseminati in tutta l’Acropoli. Da brava professionista, ci ricorda inoltre che gran parte di quello che stiamo vedendo e che vedremo, non è altro che una ricostruzione delle parti originali dei monumenti presenti lì.
    Inghiottito il boccone amaro, proseguiamo il nostro giro, giungendo ai piedi del tempio di Atena Nike. Qui inizio a scattare varie foto… bello sia il sito sia la vista sulla città (solo tornato a casa scoprirò che il tempio si trovava sul lato opposto della costruzione che piaceva a me).
    Continuando a salire ed attraversando vari giardini, finalmente ho di fronte a me il Partenone. Nonostante le impalcature che corrono lungo un lato, il tempio riesce a trasmettermi tutta la storia che testimonia. Costruito da Ictino e Callicrate in stile dorico, appare alto, imponente ed incute anche un certo timore.
    Da segnalare la bravissima Nora che inizialmente ci presenta il Partenone nella sua totalità, per poi soffermarsi su alcuni particolari come, ad esempio, le tecniche utilizzate per la costruzione: il Partenone è stato innalzato seguendo linee leggermente inclinate, per correggere gli sbagli ottici. Le sue colonne, infatti, se prolungate per 2.200 metri si incontrano formando una piramide
    A seguire, il gruppo si sposta verso l’Eretteo sul lato del portico delle Cariatidi; fu questo il tempio sacro dell’Acropoli e venne dedicato alla Dea Atena, al Dio Nettuno e al Dio Eretteo.
    Mi aspettavo che la visita dell’Acropoli fosse più caotica. E’ stato, invece, un giro molto rilassante, dove ciascuno di noi ha avuto modo di osservare tutto, di soffermarsi sugli aspetti per lui più interessanti e di fare liberamente foto in tutta calma, approfittando del cielo azzurro che ci ha accolti già dall’arrivo.
    Lungo la strada del rientro, facciamo tappa allo stadio Panatenaico, dove si tennero le prime Olimpiadi moderne.
    Una volta al porto, Nora ci ringrazia salutandoci ed il gruppo contraccambia con un applauso più che meritato.
    Suggestiva l’uscita dal porto alle 19, con la nave che indietreggia lentamente e compie un giro di 180 gradi, mentre una signora sulla banchina si dimena, agitando le braccia e seguendoci finché può. Io rispondo con un saluto ma solo dopo mi viene il dubbio che poteva aver perso la nave!


    25 gennaio – Izmir – Sevinç

    Non so perché ma questa giornata in Turchia non la ricordo volentieri. Devo essermi svegliato con la luna di traverso.
    Il tempo purtroppo non mi aiuta, sono tornate le nuvole e ad Izmir deve aver anche piovuto parecchio.
    Alle 9, in pullman lasciamo il porto per l’escursione ad Efeso, San Giovanni e per la visita alla Casa di Maria.
    Il gruppo è guidato da Sevinç, una ragazza del posto che da appena presentata inizia a scherzare sul suo nome poiché, pronunciato in lingua italiana, ha sicuramente un suono curioso! Ha studiato a Pesaro e durante il viaggio ci racconta le sue vicende in terra italiana. Non dimentica di dirci che è diventata una zitella e tiene particolarmente a farci sapere che detestava sua suocera!!
    La prima tappa è la Casa della Madonna, dove vediamo una piccola chiesa costruita sulle fondamenta di quella che fu la dimora di Maria nel periodo successivo alla crocifissione di Gesù.
    All’interno della chiesa sono conservate varie reliquie, tra cui un rosario donato da Papa Benedetto XVI, in occasione di una sua recente visita.
    Proseguiamo per Efeso, per una lunga camminata nell’immenso sito archeologico dove, tra tantissime altre cose, abbiamo modo di ammirare la Biblioteca di Celso: una costruzione un po’ spettrale ma senz’altro d’effetto.
    Finalmente il tempo è migliorato, ora abbiamo il sole ed è arrivato il momento del pranzo. Veniamo ospitati nel lussuoso hotel Korumar, con sala e piscina affacciate sul mare. Il buffet è ricco di verdure crude, carne alla griglia servita in una salsa ottima ed altri piatti che non ho notato. Riesce a stupirmi perfino il riso in bianco… tutto diverso dal nostro e con un sapore particolare! Quello che qui non mi piace, è il tavolo dei dolci. In Turchia il dolce è “dolce”, nel senso più concreto del termine. Qualsiasi pasticcino, biscotto o trancio di torta è completamente ricoperto e imbevuto di miele. Un concetto di pasticceria molto distante dal nostro!
    Durante il pasto, non alla fine, ci viene servito il caffè, turco.
    Nel pomeriggio raggiungiamo San Giovanni ed anche qui è prevista la visita al sito archeologico. Sinceramente la giornata comincia a diventare un po’ pesante ma sono rimasto comunque colpito da una scena del tutto casuale e molto suggestiva: il sole penetra da alcune nuvole, la gente passeggia lentamente per i viali e nello stesso tempo inizia a sentirsi l’eco dell’Adhan, il richiamo alla preghiera fatto dal muezzin, che si diffonde per tutto il sito. Nonostante la stanchezza e anche un po’ di noia, questo momento mi ha fatto uno strano effetto e quindi penso meriti di essere ricordato, scrivendo di questo viaggio.
    Durante il rientro, compro un occhio turco nel negozio Artemis Lokum, da portare ad una mia collega che l’ha chiesto convinta.
    Giunti al porto, la simpaticissima Sevinç (vera rivelazione di questo scalo) ci saluta, facendo uno strano collegamento con una frase detta all’inizio della nostra giornata. E’ un arrivederci spiritoso, da cui però trapela un forte desiderio di allontanarsi dalla sua terra.


    26 gennaio – Rodi – Ovunque, tesori della storia

    L’estate scorsa ero già sbarcato a Rodi ed avevo fatto un lungo giro a piedi nella città. Oggi, però, ho scelto l’escursione Costa a Lindos, una delle tre città antiche dell’isola; dista circa 50 Km dal porto. Alle 8.30 partiamo con Estelio, la nostra guida, che con un “Kalimera” ci dà il buongiorno. Ci informa anche che la settimana precedente le navi, compresa la Concordia, hanno saltato lo scalo a Rodi, a causa del mare mosso (me ne aveva parlato a tavola Antonietta, la signora dei commercialisti).
    Estelio è molto serio e minuzioso e inizialmente ci conduce all’Acropoli. Sinceramente ne ho abbastanza di siti archeologici in questo viaggio e inizio a sentire il bisogno di variare un po’. Comunque, l’ambiente è totalmente diverso da quello degli altri scali, dall’alto si ha un panorama fantastico fatto di spiagge deserte, isolotti e rocce a strapiombo sul mare! Una mano ce la dà anche il cielo abbastanza sereno che ci offre un mare azzurro e una buona visibilità, nonostante le nuvole vadano e vengano di continuo.
    Di ritorno dall’Acropoli, lungo sentieri scoscesi e pietre traditrici, sulla mia destra c’è proprio Lindos: una fitta distesa di casette bianche, quasi tutte ad un solo piano.
    Arrivato nel cuore della città, faccio un giro a piedi nei vicoli stretti e colorati, tipici delle isole greche.
    L’escursione termina con la sosta in una fabbrica di ceramiche, dove assistiamo alla creazione di una piccola anfora che prende forma tra le mani di un anziano signore, in pochi secondi. Altre persone stanno decorando dei piatti con una delicatezza ed una precisione da trasmettere tranquillità anche solo guardando. Per gli appassionati, c’è poi tutto il tempo per acquistare qualcosa. Queste parentesi nelle escursioni Costa non mancano mai!
    Alle 13 siamo di ritorno al porto. Il pullman passa in rassegna tutta la Costa Concordia, finestra per finestra. Immensa!
    “Kalispera” è il buonasera di Estelio.
    La nave ripartirà, però, solo in serata e quindi trascorro il pomeriggio nel lido Riviera Magica dove, dagli idromassaggi, assisto a lezioni di Salsa, giochi di gruppo e altre attività che mettono a dura prova l’equipe di animazione. Sul tetto di vetro si vede vede battere la pioggia e in questo momento la nave si stacca, dando un forte strattone! Ci guardiamo l’uno con l’altro per un attimo… ma poi tutti di nuovo ammollo tra le bollicine.
    Uno dei momenti più divertenti del viaggio lo vivo stasera. In teatro c’è lo spettacolo di René Luden, un ventriloquo che ci regala un’ora di comicità semplice e geniale! Abilissimo nel parlare tutte le lingue, riesce a coinvolgere e a portare sul palco tanta gente del pubblico, trasformando in veri e propri cabarettisti gli uomini più impostati e le signore più snob!
    Dopo cena, io Sandra e Manuela lo incontreremo al bar Berlino mentre sorseggia del vino rosso ed è l’occasione per complimentarci per lo spettacolo. Ci spiega che sarà a bordo solo questa sera; domani mattina lascerà la nave… con i suoi costumi nei bauli.


    27 gennaio – Cipro – Pinocchio

    Non avevo la minima idea di cosa avrei trovato a Cipro, così, anche qui mi sono affidato a Costa, scegliendo l’escursione in fuoristrada.
    Il raduno è alle 8 alla sala da ballo Vienna al ponte 5. Appena entrato, mi guardo intorno per controllare i presenti. Nelle escursioni dei giorni scorsi ero inseguito da un paio di famiglie in gruppo che sono diventate l’incubo di tutta la Costa Concordia. Per fortuna, oggi tra le persone che attendono non vedo facce preoccupanti.
    Dopo pochi minuti scendiamo tutti al ponte zero per sbarcare e proprio sotto la nave sono parcheggiate le jeep, tutte con la guida a destra!
    Io ho la numero 40 e il gruppo è formato da altre due coppie giovani. Al “timone” c’è Christoph.
    Non so perché ma ancora prima di conoscere Cipro, sento che sarà una giornata piacevole.
    Alle 8.30 partiamo e ci allontaniamo da Limassol. Nella zona del porto, vediamo allineate centinaia di auto nuove senza targa… Christoph ci spiega che questo è uno dei segnali del punto debole di Cipro: contare sulle importazioni. In periodi dell’anno critici, Cipro è costretta a chiedere persino l’acqua all’isola di Creta!
    Dopo un intero viale percorso “contromano”, prendiamo l’autostrada e devo dire che trovarsi le rampe sulla sinistra anziché a destra confonde parecchio.
    Lasciata l’autostrada, ci iniziamo ad arrampicare per le stradine tortuose di montagna fino a giungere alla diga Kouros, un imponente blocco di cemento posto alla fine di una vallata, per impedire all’acqua di disperdersi. La diga è attraversata da condotte sotterranee che distribuiscono nelle case questo liquido molto prezioso per i ciprioti. Christoph ci fa notare dispiaciuto che la diga è quasi completamente vuota ed in effetti la quantità dell’acqua, rispetto alla capacità dell’impianto, è veramente minima (a gennaio!)
    Con questa fermata, inizio a farmi un’idea del posto. Durante la sosta, infatti, non si sono viste auto passare ed intorno a noi nulla si muove. Un paradiso per un amante del silenzio, quale sono.
    Risaliti sulla jeep, arriviamo ad un antico villaggio, Lofou, che percorriamo a piedi. Ai lati delle strade selciate ci sono delle casette in pietra, non più alte di 3 o 4 metri, con le porte in legno e i vasi di fiori poggiati fuori. Un ambiente così semplice e naturale da apparire surreale. Ho l’impressione che da un momento all’altro sbuchi Pinocchio col Grillo Parlante!
    Christoph ci spiega che il villaggio fino a 50 anni fa era vivo e popolato… adesso, invece, in gran parte è disabitato poiché le persone si sono spostate nelle città. Ad ogni modo, le case non sono abbandonate e le loro porte non sono chiuse a chiave. Si potrebbe entrare e mettersi a preparare il pranzo!
    Durante la camminata, mi lascio rapire da tutta questa tranquillità: è tranquillo il posto, sono tranquille e riservate le poche persone incontrate, è tranquillo Christoph… nell’atteggiamento, nei movimenti e nel tono di voce.
    Durante le varie tappe conosco una ragazza dell’ufficio escursioni Costa che ci segue in una delle jeep e, essendo gli unici due soli di tutto il gruppo, d’istinto scambiamo due parole (le prime due parole).
    Poi, con la macchina, ci fermiamo in una piazzola tra gli alberi e a piedi scendiamo lungo un ripido sentiero che conduce ad una cascata.
    Ma la pace è finita! Almeno così ha deciso Christoph che a ritorno inizia a tirare la jeep, sballottandoci tra le curve e facendo lo slalom tra degli impressionanti massi caduti in mezzo alla strada.
    L’ultima tappa è il negozio Katerina dove assaggiamo vari tipi di frutta candita. Qui, inoltre, compro una tazza con il manico a forma di delfino per Serena, mia cugina, e cerco di cambiare qualche Euro italiano con quelli ciprioti.
    Rientrato a bordo, vado a ritirare il Visto per l’Egitto e in serata, finita la cena, noi del tavolo facciamo il solito giro della nave.
    Poi, sopravvissuti al Karaoke anni ’60, ci tratteniamo al salone Londra, cercando di aiutare i poveri ragazzi dell’animazione a tornare ai giorni nostri!


    28 gennaio – Alessandria – Tra bianco e nero

    Il nono giorno di crociera.
    Intorno alle 7 Costa Concordia tocca delicatamente il porto di Alessandria ed oggi a bordo, già dal mattino presto, è tutto un via vai di gente decisa a non perdere neanche un minuto delle 14 ore in terra egiziana.
    L’Egitto da anni rappresentava per me una meta certa; un luogo dove sapevo che prima o poi sarei andato! Non avevo mai pensato di visitarlo in crociera… in ogni caso, questa è la mia prima volta qui e, da appena sbarcato, l’impressione che ho non è quella di uno scalo qualsiasi.
    Durante i miei viaggi, quando mi trovo in posti particolari, mi viene istintivo abbassare la testa e guardarmi i piedi… ci ho fatto caso più volte!! L’ho fatto nel momento in cui per la prima volta ho messo piede su una nave (ricordo le scarpe che avevo e com’era fatto il pavimento), l’ho fatto a Casablanca (la prima volta che calpestavo l’Africa) e poi ad Atene e in Turchia. Anche qui ad Alessandria, ricordo di essere sceso dalla nave ed essermi guardato per qualche secondo le scarpe, quasi a voler fissare nella mente l’istante in cui un’intenzione si concretizza.
    A terra, decine e decine di pullman attendono sul molo; cammino qualche minuto prima di raggiungere il mio, il numero 1… l’ultimo!
    Una ragazza dai tratti molto particolari attende che arrivi il suo gruppo; è Nadia e con lei trascorreremo una lunga giornata.
    Dal pullman, inizio a guardarmi intorno; l’atmosfera è molto più caotica rispetto agli altri luoghi visitati in questi giorni e c’è molta Polizia. Anche con noi c’è un poliziotto armato e, da appena partiti, siamo scortati. In realtà, dopo qualche chilometro, le moto che ci fanno strada spariranno
    Nadia inizia a salutarci, ci presenta Hammad, l’autista, e ci augura una bellissima giornata in Egitto “Insha Allah” (se Dio vuole), un’espressione araba pronunciata sia da musulmani sia da cristiani, parlando di qualsiasi progetto.
    Gli egiziani per la strada non seguono regole… si attraversa a piedi l’autostrada, ci si sorpassa a grappoli di auto, si viaggia ad ogni velocità sparpagliati senza un criterio, le Apette vanno contromano e i semafori danno giusto un po’ di colore alle città. In pratica, ovunque ci sia suolo che tiene, si può passare!
    Intorno alle 8.45 lasciamo Alessandria, superando il casello dell’autostrada: un monumento fatto di colonne e capitelli, i box degli addetti sono in muratura e adornati da greche cadenti e rivestimenti sbriciolati. Sul frontone del casello è scolpito sulla pietra il nome della città.
    Commentando queste scene, conosco Carla, una signora romagnola seduta affianco a me sull’altro lato del pullman.
    Dopo 2 ore arriviamo a Il Cairo; siamo diretti alla piana di Giza. Nadia inizia a parlarci delle piramidi: spiega la loro struttura, le evoluzioni architettoniche che le hanno interessate nel corso dei secoli e nomina gli archeologi scopritori di queste misteriose costruzioni.
    Poco dopo, sulla nostra destra compaiono improvvisamente le due punte delle piramidi di Cheope e Chefren e il momento è molto emozionante!
    Continuando ad avvicinarci, la nostra guida inizia a dare seri consigli su come comportarsi, su cosa non portare con sé, pregandoci di evitare qualsiasi contatto, cenno o saluto nei confronti della gente del posto. Intervento veramente saggio che si rivelerà molto prezioso!
    La visita della piana di Giza la facciamo ciascuno per conto proprio ma, una volta davanti alle piramidi d’Egitto, non so cosa fare. Inizio a camminare senza una direzione, guardo prima una piramide, poi l’altra, poi mi volto di nuovo. Non so dove andare! Credo di essere rimasto veramente colpito e non riesco a fare di meglio che scattare foto.
    Vedo poi delle persone sedute sui primi massi della piramide di Chefren. Non credevo che le piramidi si potesse arrivare a toccarle! Mi avvicino ma c’è qualcosa che mi blocca e mi confonde.
    Solo all’ultimo, noto la terza piramide, quella di Micerino… ma è un po’ distante e il tempo è scaduto!
    Insomma, trovandomi nel posto sognato per anni, non sono riuscito a fare nulla, tradito dall’emozione
    In pullman ci avviciniamo alla Sfinge e qui riesco meglio a godermi l’attimo. Camminando verso il tempio, guardo in faccia questa affascinante signora (per quanto la sua testa si dica rappresenti un faraone, l’immagine che io ho di lei è quella di una donna). Alle sue spalle si alzano le tre grandi piramidi; da destra: Cheope, Chefren e Micerino.
    Varcata la soglia del tempio, dopo alcuni corridoi mi trovo ad osservare da vicino la Sfinge, ricca di fascino e di storia, custode di chissà quali segreti.
    Cerco di concentrarmi sulla parte dell’orecchio, dove Nadia ci ha spiegato esserci ancora traccia dei suoi colori. Il naso rovinato tradisce un po’ la sua reputazione di guardiano inflessibile della piana… ma la postura rigida ed orgogliosa la rende forte e severa (per quanto a me sembra che sorrida).
    Alle 13 andiamo a pranzo in un lussuoso hotel alla periferia del Cairo e metto in pratica i consigli di amici e colleghi a proposito degli alimenti: evito acqua, ghiaccio e verdure crude ma devo dire che qui, conoscendo ormai le nostre titubanze, si sono organizzati e sono proprio i camerieri del ristorante a farti notare che la bottiglia d’acqua è sigillata o che un determinato piatto è poco adatto a te. Le bevande oltre all’acqua sono a pagamento… a proposito, la Coca Cola ha ancora la vecchia lattina con la linguetta di metallo! Bellissima!
    Pranzo con Sergio, uno dei vicini di tavolo al ristorante di bordo. Lui è stato male tutto il viaggio in pullman ma sta comunque cercando di godersi meglio che può questa giornata speciale.
    Prima di partire per Sakkara, facciamo un giro nel giardino dell’hotel. In questi posti non manca niente: piscine, campi da golf, ombrelloni, sdraio. E’ subito fuori i cancelli degli alberghi che si vedono i bambini dormire sull’asfalto, ragazzi trainare carretti e donne allattare i propri figli tra smog e carcasse di animali. Perché c’è anche questo in quel luogo che i cataloghi delle agenzie di viaggio chiamano “meraviglioso Egitto”. Qui, noi turisti rappresentiamo il grigio che è venuto a vedere come se la passano il bianco e il nero.
    Arriviamo a Sakkara attraversando, nell’ultimo tratto, un fitto agglomerato di palme verdi scuro. Scesi dal pullman si vede già la piramide di Zoser, a gradoni.
    Superato il tempio, entriamo nel sito e l’atmosfera e molto più calma rispetto alla piana di Giza. Ognuno fa quello che vuole perché la strana struttura del posto offre varie prospettive. Io preferisco salire su una specie di collinetta e da qui raggiungo l’angolo sinistro della piramide, trovandomi da solo a pochi metri dai blocchi dei gradoni. Anche qui ricordo di essermi guardato le scarpe che affondavano nella sabbia.
    Finalmente c’è tranquillità e silenzio. Questo particolare, oltre ad avermi lasciato un bel ricordo della tappa a Sakkara, mi ha permesso di vivere l’Egitto nel modo in cui lo immaginavo prima di partire.
    Il pullman poi ci lascia alle jeep che ci porteranno nel deserto! Sul fuoristrada siamo in 6 e prima di salire ci viene consegnata una bottiglia d’acqua ciascuno. L’autista è tutto un programma… turbante bianco, tunica marrone, sguardo inquietante e una somiglianza incredibile con zio Fester della Famiglia Addams!
    Nadia si avvicina alla macchina e in tutta tranquillità ci consiglia di allacciare le cinture… (in Egitto… con nessuno che segue le regole? Strano!)
    Partiamo per primi e nel giro di un minuto ci troviamo lanciati a tavoletta nel deserto… saltando tra le dune e andando giù per i dirupi. Le altre jeep fanno fatica a starci dietro! Senza saperlo siamo con l’autista più pazzo di tutti.. il primo a partire.. quello che apre la strada agli altri! In verità i suoi compagni non sono da meno e ogni tanto tutti insieme sfrecciano in ogni direzione, incrociandosi e schivandosi!!!
    In macchina è un urlo generale, tra risate, agitazione e facce sconcertate! Mentre attendiamo il gruppo, ci si avvicina un’altra jeep dove addirittura hanno tirato le tende per non guardare fuori!! Dopo un secondo si riparte, con Zio Fester che continua a ripetere “Dai.. coraggio.. Italia Uno!” e accelera sempre di più
    Ragazzi, una paura che non vi dico, urla, testate, ginocchiate, cuore a mille… ma troppo divertente! Dopo una settimana di siti archeologici, ci voleva sul serio e adesso siamo svegli, rinvigoriti e anche vivi, nonostante tutto!
    Ma ora però è arrivato il momento più profondo di tutto il viaggio. La jeep ci lascia vicino a un gruppo di cammelli, tutti messi in fila e tenuti a bada da adulti e bambini del posto.
    Vedendoci arrivare, provano subito a farci salire in due (Nadia ci aveva detto di non accettare). Così, vedendoci preparati, ci danno un cammello a testa. Non ero mai stato a dorso di un animale e mi fa uno strano effetto sapere che mi sta sostenendo. Uno dei bambini si avvicina e fa alzare il cammello… altra prova di resistenza per chi sta sopra! Devi tenerti saldo, altrimenti in un attimo ti ribalti e in serata sei già su You Tube!
    Tutte queste “fatiche” ripagano immediatamente. Iniziamo una lenta passeggiata in carovana… intorno a noi sono solo dune e qualche piccola piramide. Guardando dietro di me vedo tutto il gruppo che procede in fila… sullo sfondo il cielo e il sole che inizia a calare. Il fotografo di bordo ci segue, scattando foto e lungo tutto il tragitto siamo scortati dalle nostre jeep e da poliziotti che ci sorvegliano a distanza.
    Tra l’incrociarsi di un cammello e l’altro, vedo Carla che, completamente rapita da questa esperienza, si volta chiedendomi incredula se veramente fossimo nel deserto!
    Dopo questa parentesi bellissima, lentamente i cammelli ci conducono ai pullman. Nadia ci attende lì per riandare al Cairo a visitare il laboratorio di papiri ed un bazar. Qui compro due papiri di Tutankamon e ritiro la maglietta per mio cugino Daniele e dei DVD prenotati in mattinata da Nadia.
    Questa lunga giornata è giunta al termine. Ora ci attende solo il viaggio di rientro ad Alessandria. Ormai è buio e lasciando Il Cairo vediamo in lontananza le piramidi di Giza illuminate; una scena veramente toccante!
    In pullman ripenso a questa magnifica escursione, prenotata cambiando idea all’ultimo momento!
    Siamo tutti un po’ stanchi e la nostra guida crede bene di lasciarci tranquilli. Forse anche lei vorrebbe riposare ma un passeggero la raggiunge ed inizia a illustrarle la sua teoria sull’Egitto! Un comizio di un’ora a cui Carla ed io tentiamo più volte di mettere fine, senza successo. Per fortuna, esauriti gli argomenti, il tipo torna al suo posto e Nadia, voltandosi, scherzando ci regala per riconoscenza una Lira egiziana.
    Arrivati al porto, a terra c’è la ragazza dell’ufficio escursioni conosciuta a Cipro. Ci riscambio altre due parole e poi faccio un giro nelle bancarelle sotto la Costa Concordia.
    Stasera a cena c’è un turno unico e i posti sono liberi. Cerco nella sala le mie compagne di tavolo ma vengo chiamato da Carla e ceno con lei, Parliamo di noi e di questa indimenticabile giornata, mentre la nave molla gli ormeggi dell’ultimo scalo e lascia l’Egitto.


    29, 30 e 31 gennaio – Navigazione – Crew

    Questo itinerario dedica gli ultimi due giorni alla navigazione.
    Il viaggio sta per finire e, come a volte accade, ripercorrendo le varie giornate, torna alla mente qualche aspetto che avremmo voluto diverso.
    La partenza di questa crociera è stata un po’ in sordina ed abbiamo raggiunto l’apice solo negli ultimi giorni. Credo abbiano giocato a sfavore un tipo di nave già conosciuto ed alcuni scali replicati. In qualche modo, è venuto meno l’effetto sorpresa… un ingrediente fondamentale per chi viaggia da solo. Non avendo modo di condividere con nessuno il piacere di piccoli momenti, confido nelle grandi occasioni dove, per forza di cose, mi sento coinvolto.
    In viaggio, raramente rimango colpito da ciò che vedo; un luogo deve essere veramente particolare per arrivare a stupirmi! Il palazzo antico, il monumento famoso, la basilica secolare non mi fanno alcun effetto. E’ invece la natura a spiazzarmi, con la sua semplicità e la sua forza.
    Sono il tipo che fissa per ore la scia della nave; che rimane senza respiro davanti ad un prato e ad un cielo, purchè mi trasmettano qualcosa di nuovo e sconosciuto.
    Questa crociera, di nuovo e sconosciuto ha avuto soprattutto le persone; è stato il viaggio del contatto umano e della voglia di sapere. In questi undici giorni mi sono fermato a parlare con gli animatori, con i cabinisti, con i camerieri dei ristoranti, con le guide locali. Una notte sono rimasto al bar a chiacchierare per un’ora con la direttrice di crociera e ancora oggi mi scrivo con la ragazza dell’ufficio escursioni che incontravo durante gli scali.
    Un viaggio diverso da quelli precedenti; mi ha lasciato ricordi insoliti, tutti molto distanti dalla tipica idea di vacanza.
    Nel frattempo sono sbarcato. E’ il 31 gennaio.


    Costa Concordia

    Un nome indovinato per una nave, Concordia. Dona spessore e rompe i soliti schemi che vogliono le navi spesso dedicate ad una caramella o ad un cioccolatino.
    Il nobile tema di Costa Concordia è l’armonia tra i popoli e a bordo questo concetto è rappresentato con i colori, utilizzati, credo, come metafora delle differenze di pelle o, più semplicemente, rifacendosi alle bandiere delle varie nazioni.
    Ecco che allora si capisce il significato degli ascensori panoramici verdi e ci si sofferma anche su di un probabile simbolo: una fascia color terra che corre lungo moltissime pareti, soffitti e ascensori, quasi a voler tenere tutto unito.
    Gli ambienti della nave spaziano da Atene a Helsinki, da Parigi a Berlino, da Vienna a Budapest; così come i nomi dei ponti, dedicati ai Paesi europei.
    Escludendo naturalmente l’atrio, molto eccentrico e colorato, un altro ambiente a mio avviso notevole è il Grand Bar Berlino, dove trionfano il rosso, il marrone e il nero. Qui, la pista da ballo è illuminata da un enorme lampadario di cristallo dal diametro di almeno 5 o 6 metri e la sala è molto calda e accogliente.
    Anche il teatro Atene non passa inosservato ma, devo dire, il suo stile risulta ruffiano e scontato, diciamo pure poco ricercato. Stesso discorso per i ristoranti Roma e Milano, talmente carichi e illuminati da non poter non piacere.
    Un ambiente, invece, un po’ anonimo è il buffet Parigi, così normale da non essere notato. Inoltre, come anche su altre navi della stessa classe, questo ristorante trovo sia posizionato malissimo; senza un nesso (né architettonico né funzionale) con i due lidi che gli fanno da ingresso.
    Nell’insieme, Costa Concordia si presenta con uno stile deciso e stravagante. La mano di Joseph Farcus si vede parecchio ma, secondo me, nel modo migliore.
    Lo stereotipo di ambiente pensato per stupire, su questa nave ha ben attecchito, grazie ad abbinamenti coraggiosi ed alternativi; elementi a mio avviso indispensabili, se riferiti a una nave da crociera.
    Staccandoci un attimo dall’aspetto turistico e scenografico della nave, ciò che mi ha più rallegrato salendo a bordo di Costa Concordia, è vederne Giorgio Moretti ancora al comando; garanzia, sono certo, di assoluta professionalità ed esperienza.


    Le foto della nave viewtopic.php?f=324&t=2034
    Le foto della crociera viewtopic.php?f=360&t=2037
    Mauro Moderatore globale di Crocierista.com

  • #2
    Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

    Wow Complimenti per il diario e veramente scritto bene quando lo leggi ti appassiona ancora bravo!!!!
    Stefano Sabelli Amministratore di Crocierista.com

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    • #3
      Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

      E' in esclusiva per crocierista.com!
      Mauro Moderatore globale di Crocierista.com

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      • #4
        Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

        Che bello!
        Rimago incantata da questo diario di bordo!

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        • #5
          Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

          Grazie Silly! Ma purtroppo li ho finiti
          Dovrai attendere qualche settimana per il prossimo..
          Mauro Moderatore globale di Crocierista.com

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          • #6
            Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

            bellissimo diario. complimenti. spero di farla anche io qsta crociera.
            quindi si riescono a vedere abbastanza bene e da vicino le piramidi? pensavo fosse una cose del tipo:scendi dal pullman, scatta 2 foto (non una!)con la guida che parla velocemente e risali sul pullman. però ho capito che ti porti addosso della sabbia come se fossi in spiaggia......
            la polizia è vigile o dopo un po' il turista viene abbandonato?

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            • #7
              Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

              Non avevo mai avuto il tempo di leggere il tuo diario e devo dire che mi è piaciuto molto. Scrivi davvero bene, mi è sembrato di leggere un romanzo !!
              Fra pochi giorni andrò anche io a vedere le piramidi...spero di emozionarmi quanto te....

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              • #8
                Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

                Originariamente inviato da babi
                quindi si riescono a vedere abbastanza bene e da vicino le piramidi? pensavo fosse una cose del tipo:scendi dal pullman, scatta 2 foto (non una!)con la guida che parla velocemente e risali sul pullman. però ho capito che ti porti addosso della sabbia come se fossi in spiaggia...... la polizia è vigile o dopo un po' il turista viene abbandonato?
                Ciao a tutti.. scusate ma stasera avevo un impegno..
                Per rispondere a babi, le piramidi puoi arrivare anche a toccarle ma il principio rimane comunque quello che dicevi tu.. Il pullman si ferma proprio di fronte alle piramidi, sci scende, si scattano due foto e si fa un giro di 10 minuti (il tutto senza guida). Poi si risale sul pullman per raggiungere la Sfinge che come sai si trova poco distante (qui stesso identico discorso delle piramidi.. due foto + giretto a piedi senza guida).
                Il problema della sosta alle piramidi sono i venditori che ti danno il tormento e ti fanno perdere un sacco di tempo!! Non gli va rivolta la parola, bisogna ignorarli TOTALMENTE! Dico sul serio. E' l'unico modo per non buttare all'aria quei 10 minuti trascorsi alle piramidi!
                La polizia ci ha scortati con le moto appena lasciato il porto... poi sono svaniti nel nulla e non si sono più visti. Però avevamo un poliziotto anche sul pullman ed è stato sempre con noi, fino al termine dell'escursione (12 ore!). Comunque, una delle regole non scritte di quel posto è non fidarsi neanche di loro.
                Mauro Moderatore globale di Crocierista.com

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                • #9
                  Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

                  Originariamente inviato da Lollina
                  Non avevo mai avuto il tempo di leggere il tuo diario e devo dire che mi è piaciuto molto. Scrivi davvero bene, mi è sembrato di leggere un romanzo !!
                  Fra pochi giorni andrò anche io a vedere le piramidi...spero di emozionarmi quanto te....
                  Grazie Lollina Io però non sono stato tanto felice di essermi emozionato.. non c'ho capito niente in quel quarto d'ora!
                  Mauro Moderatore globale di Crocierista.com

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                  • #10
                    Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

                    grazie mauro. lo so che in questi tour vedi tutto poco e velocemente! come dico io queste escursioni sono un assaggio di quello che un domani farai poi da te con calma standoci qualche giorno.
                    però io non ho mai visto le piramidi quindi credo che anche 10minuti e magari anche fosse a 100 metri di distanza mi possano rendere felici. se poi tu dici che riesci perfino a toccarle....! mi inquieta un po' il fatto che la polizia ad un certo punto svanisce......
                    magari nei siti archeologici ce n'è pieno e in borghese, comunque sta di fatto che l'egitto è ancora "un po' caldo" come paese, ma se penso che ogni giorno chissà quante migliaia di turisti visitano le piramidi e percorrono quella strada allora forse non è altamente pericoloso come credo.
                    per i venditori abusivi sono abituata al mare a non considerarli per niente, ogni 3-4minuti ne passa uno....credo che lì sia la stessa storia ahimè

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                    • #11
                      Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

                      Babi io ho visitato più volte paesi arabi e non riesco mai ad abituarmici ai venditori...che scocciatura... è proprio indecente che li facciano sostare sotto le piramidi...non ti danno neanche il tempo di riflettere un pò, di lavorare con la fantasia...cavolo quando le rivedi le piramidi un'altra volta???

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                      • #12
                        Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

                        Originariamente inviato da babi
                        mi inquieta un po' il fatto che la polizia ad un certo punto svanisce......
                        magari nei siti archeologici ce n'è pieno e in borghese...

                        ...per i venditori abusivi sono abituata al mare a non considerarli per niente, ogni 3-4minuti ne passa uno....credo che lì sia la stessa storia ahimè
                        A me l'Egitto ha dato l'impressione di un paese "pericoloso" solo per persone poco sveglie.
                        Poi, di fatto, un crocierista che fa un'escursione organizzata è molto poco esposto ai pericoli.
                        Sarò superficiale o incosciente.. ma il pericolo è l'ultima cosa a cui ho pensato quel giorno. Anche perchè il modo in cui si presentava l'ambiente in sè, non mi allarmava affatto.

                        Per i venditori, niente a che vedere con i "vu cumprà" che abbiamo qui. Lì hanno un'insistenza e un modo di fare irritante.. non ti mollano mai!
                        Ti lanciano le cose in mano e se ne vanno.
                        Ti mettono un cappello dicendoti che è un regalo.. tu giustamente te lo togli per ridarglielo e loro non lo rivogliono indietro.. Allora tiri fuori i soldi per pagarglielo e non vogliono neanche i soldi (in apparenza)!
                        In tutto questo, l'aspetto che ti fa più incavolare è che ti stanno facendo bruciare i 10 minuti che attendevi da una vita!

                        Comunque non preoccuparti.. C'è solo un modo per non avere problemi. Come ti ho detto, li devi ignorare totalmente. Non li guardare, non ti voltare, non dire neanche "NO". Devi fingere che non ci siano.
                        Mauro Moderatore globale di Crocierista.com

                        Commenta


                        • #13
                          Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

                          inquietanti!!! grazie per le info sui venditori, certo che te la rovinano eccome l'atmosfera e la magia di quei miseri 10minuti....ma nn è che oltre a vendere robaccia cercano anke di sfilarti il portafoglio con questo giochetto "prendi te lo regalo"?
                          poi ovviam parleranno tutti l'italiano...... ma chi è che compra da loro e nn si gode lo spettacolo?

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                          • #14
                            Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

                            E se ti mettono il cappello in testa come si fa a non rivolgergli la parola ??

                            Commenta


                            • #15
                              Re: Costa Concordia - Tesori della Storia - Gennaio 2009

                              Originariamente inviato da babi
                              ma nn è che oltre a vendere robaccia cercano anke di sfilarti il portafoglio con questo giochetto "prendi te lo regalo"?
                              poi ovviam parleranno tutti l'italiano...... ma chi è che compra da loro e nn si gode lo spettacolo?
                              No non rubano. Non gli serve rubare perchè hanno una maestria spaventosa nei modi di fare.. sono furbi e quindi alla fine i soldi li fanno cacciare a te!
                              Parlano italiano e sanno benissimo che c'è sempre qualcuno disposto a non godersi la sosta, pur di tornare a casa con una "meravigliosa" piramide di plastica costruita in serie.

                              Originariamente inviato da Lollina
                              E se ti mettono il cappello in testa come si fa a non rivolgergli la parola ??
                              Il cappello, così come la statuina o la maglietta, te lo appioppano quando ti vedono raggirabile e insicuro!
                              Non scherzo quando vi dico che vanno ignorati totalmente. Seguite sto consiglio se no le piramidi non le vedete
                              Mauro Moderatore globale di Crocierista.com

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