Basta guardare lo sperone di roccia che la domina e si capisce per quale motivo questa città, da sempre rappresenti, nell'immaginario degli inglesi, una sorta di "confine" da preservare dagli assalti stranieri. Dover si tuffa nel canale della Manica ed è da sempre il punto d'unione con Calais, porto francese di destinazione o di partenza per chi collega Francia e Gran Bretagna.
Dover, forse uno dei porti europei di importanza strategica maggiore in assoluto, tradisce con le sue pagine di storia il suo straordinario rilievo: il primo a invaderne le cose fu nel 500 a.C. Giulio Cesare che aprì quattrocento anni di dominazione romana le cui testimonianze, artistiche e architettoniche sono moltissime e molto ben conservate. Nasce fondamentalmente con i romani il suo mito: furono, infatti, loro a costruire Richborough, la prima fortezza che dominava la costa e il suo accesso.
Ai romani seguirono i normanni e poi, nonostante qualche invasione e sporadiche razzie, furono comunque gli inglesi a dominarne l'arsenale e i traffici. Una quiete reale Dover non l'ha mai vissuta, neppure in epoche più recenti. Basti pensare che, dopo i drammi della seconda guerra mondiale, il governo regionale una ventina di anni fa ha deciso di installare proprio nel Castello di Dover, bastione danneggiato, distrutto e ricostruito ancora più possente di prima ogni volta, un bunker da destinare a una possibile guerra nucleare.
Come tutti i centri di grande importanza strategica Dover è stata guarnigione, arsenale, prigione, scuola militare. Questa cittadina , peraltro splendida e molto suggestiva, rappresenta, nell'immaginario inglese, "the borderline", ovvero la linea di confine.Dover è paradossalmente molto più quieta: ma anche la cittadina di Deal, votata da secoli essenzialmente alla pesca, ospita un castello nelle cui stanze segrete pare che il decisionista Enrico VIII, facesse "scomparire" parecchi dei nemici della sua monarchia.
Splendido anche il castello di Walmer è stato trasformato nei secoli da fortezza in splendida residenza ufficiale di Lord Warden, custode dei 5 porti che costituivano la fortezza armata di sua maestà britannica sulla costa sud dell'isola. Ora il contesto è decisamente cambiato: più che il fascino militare di Dover ad attirare il turismo britannico e internazionale in questa regione sono i campi da golf, le splendide campagne, i monumenti antichissimi, i segni di vita di rinomanza internazionale e le vestigia di almeno duemila anni di storia sofferta ma culturalmente intensissima. Dalle lotte per l'anglicanesimo alle sfide per la supremazia in seno alla monarchia, tutta la regione è uno scrigno continuo di testimonianze di valore ineguagliabile, quali Canterbury con la sua cattedrale, l'Heritage Museum e l'Abbazia di Sant'Agostino.
Fonte: Port Information - Costa Crociere
Dover, forse uno dei porti europei di importanza strategica maggiore in assoluto, tradisce con le sue pagine di storia il suo straordinario rilievo: il primo a invaderne le cose fu nel 500 a.C. Giulio Cesare che aprì quattrocento anni di dominazione romana le cui testimonianze, artistiche e architettoniche sono moltissime e molto ben conservate. Nasce fondamentalmente con i romani il suo mito: furono, infatti, loro a costruire Richborough, la prima fortezza che dominava la costa e il suo accesso.
Ai romani seguirono i normanni e poi, nonostante qualche invasione e sporadiche razzie, furono comunque gli inglesi a dominarne l'arsenale e i traffici. Una quiete reale Dover non l'ha mai vissuta, neppure in epoche più recenti. Basti pensare che, dopo i drammi della seconda guerra mondiale, il governo regionale una ventina di anni fa ha deciso di installare proprio nel Castello di Dover, bastione danneggiato, distrutto e ricostruito ancora più possente di prima ogni volta, un bunker da destinare a una possibile guerra nucleare.
Come tutti i centri di grande importanza strategica Dover è stata guarnigione, arsenale, prigione, scuola militare. Questa cittadina , peraltro splendida e molto suggestiva, rappresenta, nell'immaginario inglese, "the borderline", ovvero la linea di confine.Dover è paradossalmente molto più quieta: ma anche la cittadina di Deal, votata da secoli essenzialmente alla pesca, ospita un castello nelle cui stanze segrete pare che il decisionista Enrico VIII, facesse "scomparire" parecchi dei nemici della sua monarchia.
Splendido anche il castello di Walmer è stato trasformato nei secoli da fortezza in splendida residenza ufficiale di Lord Warden, custode dei 5 porti che costituivano la fortezza armata di sua maestà britannica sulla costa sud dell'isola. Ora il contesto è decisamente cambiato: più che il fascino militare di Dover ad attirare il turismo britannico e internazionale in questa regione sono i campi da golf, le splendide campagne, i monumenti antichissimi, i segni di vita di rinomanza internazionale e le vestigia di almeno duemila anni di storia sofferta ma culturalmente intensissima. Dalle lotte per l'anglicanesimo alle sfide per la supremazia in seno alla monarchia, tutta la regione è uno scrigno continuo di testimonianze di valore ineguagliabile, quali Canterbury con la sua cattedrale, l'Heritage Museum e l'Abbazia di Sant'Agostino.
Fonte: Port Information - Costa Crociere
Commenta