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Salerno

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    [justify:2e3t7nz0]da Wikipedia

    Salerno
    (IPA: [sa?l?rno],[3][4] Salierno nel dialetto locale, IPA: [s??lj?rn?]) è un comune italiano di 131.763 abitanti,[1] capoluogo dell'omonima provincia in Campania, secondo comune della regione per numero di abitanti e ventinovesimo a livello nazionale. L'area metropolitana, individuata dall'Institut d’Estudis Regionals i Metropolitans di Barcellona e classificata come DMA di livello B, conta 458.287 abitanti e 25 comuni[5].
    A Salerno ha avuto sede la Scuola Medica Salernitana, che fu la prima e più importante istituzione medica d'Europa all'inizio del Medioevo, raggiungendo il suo massimo splendore tra il X secolo e il XIII secolo, e come tale è considerata da molti un'antesignana delle moderne università.[6][7][8] Ideale erede della celebre scuola medica è l'Università degli studi di Salerno[9], dislocata dal 1988, sotto forma di campus, nei limitrofi comuni di Fisciano e Baronissi.
    La colonia di Salernum, fondata dai Romani nel 197 a.C. nei pressi di un più antico insediamento commerciale etrusco, divenne, sul finire del III secolo, sede del corrector della Regio III Lucania et Bruttii. Conquistata dai Bizantini a seguito delle invasioni barbariche, la città passò in mano ai Longobardi nel 646 d.C. come parte del Ducato di Benevento. Dal 774 fu capitale del Principato di Benevento, sotto Arechi II, fino all'839 quando, con Siconolfo, divenne indipendente da Benevento acquisendo anche numerosi territori del Meridione d'Italia. Divenuto florido centro commerciale e culturale per la presenza della scuola medica che attirava pazienti, studenti e maestri da tutta Europa, il Principato di Salerno visse un periodo di massimo splendore. Conquistata nel 1076 dal normanno Roberto il Guiscardo, divenne il più importante dei territori normanni ed ospitò in esilio papa Gregorio VII. Fu in questo periodo che la città ottenne gli appellativi di Sancta Civitas, per il ritrovamento delle spoglie dell'apostolo Matteo, e Hippocratica Civitas, per la gloriosa tradizione medica. Dal XIV secolo Salerno divenne dominio dei principi Sanseverino e nel XVI secolo, sotto Ferrante Sanseverino, colto mecenate, la città visse per alcuni anni un periodo di nuova rinascita culturale e commerciale. Nella prima metà dell''800 sorsero a Salerno numerose industrie tessili, soprattutto a capitale straniero, che fecero della città, nel corso del secolo, uno dei maggiori poli industriali d'Italia e la terza provincia per valore aggiunto pro capite.[10] Dal 1861 al 1927 Salerno è stata capoluogo del circondario di Salerno e dell'omonimo mandamento.
    Nel settembre del 1943, la costa salernitana e la città furono teatro dell'Operazione Avalanche degli Alleati che comportò un alto prezzo in termini di danni e perdite di vite umane. Dal febbraio all'agosto del 1944 Salerno fu capitale d'Italia[11], ospitando i governi Badoglio I, Badoglio II e Bonomi II che portarono alla Svolta di Salerno.
    A partire dalla seconda metà degli anni novanta, la città ha iniziato una serie di politiche volte a migliorare la vivibilità, il decoro urbano e proiettare, soprattutto per quanto concerne il turismo, Salerno a livello nazionale e internazionale. La città si candida, quindi, a diventare uno dei poli del turismo crocieristico e dell'architettura contemporanea, ospitando opere dei maggiori architetti del XXI secolo, quali Fuksas, Zaha Hadid, Bohigas, Chipperfield, Calatrava e Bofill.
    Territorio
    La città sorge sull'omonimo golfo del mar Tirreno, tra la costiera Amalfitana (a ovest) e la piana del Sele ed il Cilento (a sud), nel punto in cui la valle dell'Irno si apre verso il mare.
    Dal punto di vista orografico il territorio comunale è molto variegato, infatti si va dal livello del mare fino ad arrivare ai 953 metri del monte Stella. L'abitato si sviluppa lungo la costa e si estende verso l'interno fino alle colline retrostanti.
    La città è attraversata dal fiume Irno, che fino alla metà del secolo scorso ne segnava il confine orientale e da cui, probabilmente, deriva il suo nome. Altro corso d'acqua che scorre nel territorio comunale è il fiume Picentino, che ad oriente di Salerno separa la città stessa dalla confinante Pontecagnano Faiano.
    Clima
    Salerno, sullo sfondo la costiera amalfitana e i monti Lattari
    Il clima è tipicamente mediterraneo, con inverni miti e piovosi ed estati moderatamente calde.
    Le precipitazioni medie annue superano di poco i 1.100 mm e i valori massimi si riscontrano tra l'autunno e l'inverno. I maggiori accumuli pluviometrici si hanno con i peggioramenti in cui le correnti si dispongono da Libeccio,con masse d'aria umida che,impattando con i vicini monti costieri,causano forti piogge.
    La conformazione orografica del territorio fa sì che la città sia spesso interessata dai venti. Le correnti provenienti da sud sud-ovest si scontrano con la barriera naturale dei monti Lattari che le convoglia nella valle dell'Irno; viceversa le correnti provenienti da nord si incanalano nella valle dell'Irno che funge da imbuto facendo convergere i venti sulla città. Il primo fenomeno genera venti di una certa intensità, soprattutto nel periodo tra estate e autunno; il secondo fenomeno è frequente durante l'inverno in coincidenza delle irruzioni d'aria fredda provenienti dai Balcani.[12]
    Nella seguente tabella sono riportate le medie delle temperature su dati climatici di Salerno Centro e delle precipitazioni su dati climatici di Salerno Aeroporto.
    Storia
    Periodo pre-romano e romano
    Il primo insediamento documentato sul territorio di Salerno risale al VI secolo a.C., si tratta di un centro osco-etrusco che sorgeva sul fiume Irno poco lontano dalla costa in un punto strategico per le vie di comunicazione dell'epoca. Nel V secolo a.C., con la ritirata degli Etruschi dall'Italia meridionale, lo stesso insediamento venne occupato dai Sanniti.
    Nel 197 a.C. viene fondata sulla costa la colonia romana di Salernum. La città si espanse e durante l'impero di Diocleziano divenne il centro amministrativo della provincia della Lucania e del Bruzio.
    Dal Medioevo al XIX secolo
    Nel 646 Salerno cadde in mano longobarda e divenne parte del ducato di Benevento. Nel 774 il principe Arechi II vi trasferì la corte e nel 839 il principato di Salerno divenne autonomo da Benevento acquisendo i territori del Principato di Capua, la Calabria e la Puglia fino a Taranto.
    La realtà della città era caratterizzata da un ambiente multiculturale; il principato era difatti uno Stato cuscinetto tra il papato e l'impero, da una parte, e l'oriente bizantino e il mondo islamico dall'altra. Questo quadro politico contribuiva tuttavia anche ad una certa instabilità.
    Dal punto di vista commerciale, anche per tramite della vicinissima e potente Amalfi, la città era collegata alle più remote coste del mediterraneo.
    In questo contesto sorse intorno al IX secolo la Scuola Medica Salernitana che la tradizione vuole fondata da quattro maestri: un arabo, un ebreo, un latino ed un greco. La scuola fu la prima istituzione per l'insegnamento della medicina nel mondo occidentale e godette di enorme prestigio per tutto il Medioevo. La città era una meta obbligata per chi volesse apprendere l'arte medica o farsi curare dai suoi celebri dottori. Questa fama valse a Salerno il titolo di Hippocratica civitas, titolo di cui ancora la città si fregia nel suo stemma.
    Tra il X e il XII secolo la città visse il periodo più florido della sua storia, Opulenta Salernum fu la dizione coniata sulle monete per testimoniarne lo splendore.
    Nel 1076 Roberto il Guiscardo conquistò Salerno che divenne capitale dei domini normanni ovvero del ducato di Puglia e Calabria (titolo in precedenza assegnato a Melfi), che comprendeva tutta l'Italia meridionale. In questo periodo fu fatto costruire il duomo in stile arabo-normanno.
    Nel 1127 Salerno perse la sua indipendenza ma rimase una delle città più importanti del Regno di Sicilia. Con l'avvento degli Svevi, ed in seguito degli Angioini e degli Aragonesi, la città cominciò a perdere importanza: soprattutto a causa della sempre più crescente egemonia della vicina Napoli.
    Storia moderna e contemporanea
    Salerno diede appoggio a Garibaldi nel 1860 con nove salernitani che erano nei "Mille" e furono numerose le affiliazioni alle sette tipo Carboneria.[14]
    Nella prima metà dell'Ottocento nacquero a Salerno le prime industrie, per lo più a capitale straniero (svizzero in particolare).
    Nel 1861, anno dell'unificazione, Salerno era la terza provincia italiana per valore aggiunto pro capite. Nel 1877 risultavano sul territorio 21 fabbriche tessili con circa 10.000 operai: Salerno venne soprannominata "la Manchester delle Due Sicilie".[15] Per dare un termine di paragone, si pensi che nello stesso periodo a Torino, lavoravano in questo settore solo 4.000 operai. Dopo l'unità avvenne il tracollo di numerose industrie, tra le quali le cartiere un tempo fiorenti.
    Nel settembre del 1943, durante la seconda guerra mondiale, la città (e la costa del suo golfo, fino ad Agropoli) fu teatro del cosiddetto sbarco di Salerno ovvero dell'operazione Avalanche: con questa operazione gli alleati accedevano alla costa tirrenica della penisola italiana ed aprivano la strada per avanzare verso Roma.
    Nel periodo che seguì lo sbarco (dal febbraio 1944) la città ospitò i primi governi dell'Italia post-fascista e la famiglia reale divenendo di fatto Capitale d'Italia fino alla liberazione di Roma (inizio giugno 1944). In questo frangente si ebbe la cosiddetta Svolta di Salerno, con cui gli antifascisti, la monarchia e Badoglio trovarono un compromesso per un governo di unità nazionale.
    In Afghanistan esiste una base militare denominata Camp Salerno, per ricordare lo sbarco avvenuto durante la seconda guerra mondiale.[16]
    Il 7 gennaio 2012, nel consueto appuntamento della Festa del Tricolore a Reggio nell'Emilia, la città di Salerno ha ricevuto, durante le manifestazioni conclusive del centocinquantenario dell'unità nazionale, una copia del primo tricolore a ricordo del ruolo di capitale svolto dalla città al termine dell'ultimo conflitto mondiale.[17]
    Simboli
    Lo stemma ed il gonfalone del comune di Salerno sono costituiti da uno scudo sannita troncato. Nella parte alta è presente San Matteo in campo azzurro, sormontato da una corona murata; l'evangelista regge con la mano destra una penna d'oca e con la sinistra il vangelo. Nella parte bassa lo stemma è fasciato d'oro e di rosso.
    Lo stemma ha la seguente blasonatura ufficiale:[18]
    « Troncato: nel primo d'azzurro alla mezza figura di S.Matteo al naturale; barbuto e canuto, aureolato, sormontato da corona murata, uscente dalla partizione, drappeggiato di rosso e di verde, poggiante la mano sinistra sull'orlo superiore delle pagine aperte del Libro del Vangelo, tenente con la destra una penna d'oca; nel secondo fasciato d'oro e di rosso. Ornamenti esteriori da Città. »
    La descrizione del gonfalone, è la seguente:
    « Drappo troncato d'azzurro e di rosso, l'azzurro caricato della figura di S.Matteo descritta nello stemma; il rosso caricato di tre fasce d'oro accompagnato in punta dalla sigla “S.P.Q.S.” in oro. Le parti di metallo saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale, e cimata da un'aquila caricata in petto di uno scudetto di rosso alla croce d'argento »
    La scelta di utilizzare San Matteo nel simbolo della città probabilmente risale al 1544: il 27 giugno di quell'anno il pirata Khair-ad-Din, detto il Barbarossa, cercò di attaccare Salerno che chiese protezione al santo patrono. Una tempesta ricacciò la flotta del Barbarossa e distrusse le sue navi, da allora la cittadinanza decise di inserire il santo nello stemma. La corona murata sulla testa di San Matteo è segno del titolo di Città di cui Salerno si può fregiare per antico diritto.
    I colori rosso e oro sono verosimilmente i colori della Corona d'Aragona. In realtà in principio le fasce erano rosso e argento e si riferivano alle insegne di Ungheria che furono donate dal re Carlo II d'Angiò, principe di Salerno, alla città. Il re infatti aveva sposato Maria, figlia del re Stefano V d'Ungheria.
    Nel 1996 si decise di aggiungere allo stemma la scritta HIPPOCRATICA CIVITAS, ovvero "Città di Ippocrate", antico attributo della città in riferimento alla Scuola Medica Salernitana, per secoli vanto della cittadinanza.[19]
    Il 22 novembre 2011 viene presentato dal designer Massimo Vignelli un logo per la promozione dell'immagine della città. Questo marchio sarà adottato dall'amministrazione comunale per la pubblicizzazione dei servizi, dei prodotti e degli eventi non strettamente istituzionali. In questo frangente il designer ha leggermente revisionato anche lo stemma istituzionale.[20]



    Monumenti e luoghi d'interesse
    Architetture religiose
    La facciata e il campanile del Duomo tra le case del rione omonimo

    La chiesa di San Pietro a Corte


    Il Convento Ave Gratia Plena Minor, attuale sede dell'Ostello della Gioventù, con l'attigua Chiesa dell'Annunziatella

    La chiesa del Monte dei Morti, unica, assieme a San Filippo Neri, chiesa di Salerno a pianta ottagonale
    Il Convento di San Nicola della Palma, attuale sede dell'EBRI

    Il Complesso monumentale di Santa Sofia
    La maggior parte delle chiese di valore artistico-architettonico sono situate nel centro storico. Molte di esse hanno origine alto-medioevale e sono sorte come parte degli antichi monasteri a cui erano annesse. Lo stile predominante è il barocco che si è sovrapposto alle antiche architetture medioevali, comunque visibili e ben documentate in molti edifici. Il più importante edificio religioso cristiano cattolico della città è la Cattedrale di Salerno, edificata nell'XI secolo per volere di Roberto il Guiscardo e del vescovo Alfano I probabilmente sul sito di un precedente edificio religioso pagano. Più volte rimaneggiata, come sul finire del XVII secolo ad opera del Sanfelice e del Guglielmelli, nella pianta ricalca l'Abbazia di Montecassino, di cui Alfano era assiduo frequentatore, e l'antica basilica di San Pietro in Vaticano. Molto interessante, dal punto di vista architettonico ed artistico, è il campanile in stile arabo normanno, alto 52 metri e commissionato nel XII secolo dall'arcivescovo Guglielmo da Ravenna.
    Di epoca longobarda sono, invece, le chiese di Sant'Andrea de Lavina, edificata in onore del proprio patrono dagli amalfitani deportati in città da Sicardo, e di Santa Maria de Lama, riaperta al pubblico nel 1996 e costruita su una precedente costruzione di epoca romana e che conserva le uniche tracce di pittura longobarda ancora esistenti in città. Molto importante dal punto di vista storico e archeologico, per via delle numerosissime stratificazioni, è la Chiesa di S.Pietro a Corte connessa, nell'impianto longobardo, al palazzo di Arechi II.
    Da ricordare è anche la Chiesa del Santissimo Crocifisso del XIII secolo, ad impianto basilicale, e un tempo collegata al monastero di San Benedetto, di epoca longobarda e in stile romanico. La Chiesa del Monte dei Morti e la Chiesa di San Filippo Neri, entrambe cinquecentesche, sono caratterizzate dalla pianta ottagonale, insolita in città. Importante dal punto di vista artistico è la Chiesa di San Giorgio, degli inizi del '700 comunemente definita "la più bella chiesa barocca" della città, custodente le reliquie delle sante martiri salernitane Santa Tecla, Archelaa e Susanna e con quadri di Andrea Sabatini.
    La Chiesa dell'Annunziata fu, invece, costruita nel 1627 a sostituzione di un precedente edificio di culto quattrocentesco andato distrutto per un terremoto. Attualmente (2013) in corso di restauro, spicca per il pregevole campanile progettato da Ferdinando Sanfelice.
    Tra le chiese di più recente costruzione, sono da ricordare la Chiesa del Sacro Cuore, costruita ad inizio '900 in piazza Vittorio Veneto e la Chiesa della Sacra Famiglia costruita nel rione Fratte nel 1971, su progetto di Paolo Portoghesi, e che fu il primo edificio di culto realizzato interamente in cemento armato all’indomani della riforma liturgica del Concilio Vaticano II.
    La parte alta del centro storico cittadino, inoltre, è ricca di numerosi conventi dismessi, per lo più di epoca longobarda o medievale, rimaneggiati nel corso dei secoli, costruiti lungo pendii riccamente irrigati per la presenza di numerosi ruscelli. Tra questi vanno ricordati, anche per la funzione pubblica che ora rivestono, il Convento di San Nicola della Palma, finito di restaurare nel 2013 e ospitante l'EBRI (Istituto Europeo di Ricerche Biomediche), costruito su un precedente impianto termale ad ipocausto di epoca bizantina, e il Convento di San Lorenzo, risalente al X secolo e sito in via De Renzi, che ospita la sede dell'Archivio Storico Comunale.
    Architetture civili
    La facciata di Palazzo Sant'Agostino, sede della provincia di Salerno

    La facciata di Palazzo De Ruggiero

    La facciata del palazzo del liceo ginnasio "Torquato Tasso"

    La facciata di Palazzo Edilizia
    Il centro storico della città è costituito in gran parte dagli antichi edifici, rimaneggiati ed ampliati più volte nel corso dei secoli, della città longobarda e normanna con il suo dedalo di vicoli, le chiese ed i palazzi nobiliari. La parte alta del centro storico è caratterizzata dalla presenza di numerosi conventi, risalenti soprattutto al X e XI secolo, e da imponenti palazzi gentilizi come Palazzo San Massimo del principe Guaiferio. L'intero centro storico è stato gradualmente recuperato a partire dagli novanta ed è fulcro della vivace vita cittadina grazie anche alle caratteristiche botteghe ed i locali che lo animano fino a tarda notte. Interessante, in quanto testimonia il più antico utilizzo dell'arco ogivale nel medioevo, è l'acquedotto longobardo, eretto nel IX secolo per rifornire i monasteri di San Benedetto e Piantanova. Come detto, nel centro storico sono numerosi i palazzi gentilizi di origine normanna, come Palazzo Fruscione, o fortemente rimaneggiati o innalzati nel '500 e '600, come Palazzo Pinto, dai bei cortili interni e dalle stanze affrescate.
    Il Teatro Municipale Giuseppe Verdi è il principale teatro della città, inaugurato nel 1872 e restaurato nel 1994. Fu costruito su progetto dell'ingegnere Antonino D'Amora e dell'architetto Giuseppe Menichini basandosi sulle proporzioni del Teatro San Carlo di Napoli. Notevole è il sipario realizzato da Domenico Morelli e definito, all'epoca, "il più bello esistente in Italia". Sotto la direzione artistica di Daniel Oren, dal 2007, si è affermato nel panorama lirico nazionale come teatro d'eccellenza, rendendosi protagonista di lusinghiere critiche ed importanti eventi.
    In città sono presenti notevoli palazzi pubblici e residenziali edificati nel primo quarto del Novecento in stile Liberty e caratterizzati da un forte eclettismo storicistico. Gli esempi più interessanti si possono ammirare nella stecca di edifici che costeggia il Lungomare Trieste (Palazzo Edilizia, Palazzo Natella, Palazzo della Camera di Commercio) e nella zona del porto (Palazzo Barone, i palazzi di via Sabatini e di via Benedetto Croce).
    Molto importanti e imponenti, dal punto di vista architettonico, sono anche i palazzi pubblici realizzati durante il ventennio fascista e che costituiscono esempi interessanti della cosiddetta architettura di stato del regime, quali il Palazzo di Giustizia, il Palazzo delle Poste, il Liceo ginnasio Torquato Tasso, la Prefettura e il Palazzo di Città e l'annesso cinema teatro Augusteo progettati dall'architetto Camillo Guerra, con il notevole salone detto dei marmi.
    Architetture militari
    Castello di Arechi
    Simbolo della città è il castello di Arechi, costruito in età tardo romana o bizantina, che divenne il cardine del sistema difensivo triangolare della città con il principe longobardo Arechi II, da cui prende il nome, che trasferì la corte del Principato di Benevento a Salerno. Successivamente ampliato e fortificato, il maniero non fu mai espugnato. Attualmente ospita un museo, delle attività ricettive e congressuali ed è punto di snodo per percorsi naturalistici e sentieri attrezzati. Poco distante dal castello, inoltre, è visitabile la Bastiglia, torre di avvistamento a pianta circolare fatta erigere da Gisulfo II per difendersi dall'imminente assedio della città da parte di Roberto il Guiscardo.
    L'altro forte simbolo della città è la Carnale, torre cavallaria realizzata nel 1569 su un promontorio (da cui il forte prende il nome) originariamente collegato al colle Bellara. La Carnale fungeva anche da torre di avvistamento, in relazione con le altre torri di vedetta della costiera amalfitana e cilentana, contro le incursioni saracene. Sotto i Borbone fu utilizzata come deposito di armi e, durante la seconda guerra mondiale, fu rinforzata e presieduta per la vicinanza con lo snodo ferroviario.
    Tra le torri di avvistamento di quel periodo presenti in città, va ricordata la Torre Angellara, lungo il litorale orientale della città. Nel rione Madonna delle Grazie, è presente la Torre dei Ladri di epoca longobarda e originariamente inglobata all'interno del muro di cinta occidentale. L'origine del nome, secondo la tradizione popolare, sarebbe da ricercare o nell'usanza di esporre sulla torre, a difesa della Porta Nocerina, i corpi dei ladri condannati a morte o nell'utilizzo dei suoi sotterranei da parte dei ladri come nascondiglio. Altra torre longobarda della città, nel rione Municipio, è la Torre di Guaiferio. Lungo le pendici del monte Bonadies, poi, sono ancora visibili lunghi tratti delle mura che, partendo dal vertice costituito dal castello, cingevano la città da ambo i lati. Altre sezioni delle mura longobarde della città, inoltre, sono ancora presenti in alcune parti del centro storico.
    Altro
    Statue e obelisch
    Il Monumento ai Martiri Politici della Regione Salernitana MCMXI, conosciuto come Statua della Libertà in Corso Garibaldi

    Il Monumento al Marinaio, in Piazza della Concordia


    Il Monumento ai Caduti in Provincia di Salerno nella Grande Guerra, in Piazza Vittorio Veneto


    Il busto di Giovanni Cuomo nella villa comunale
    Le statue si ritrovano per lo più lungo corso Giuseppe Garibaldi e sono dedicate ad eroi salernitani. Nella villa comunale si trova quella dedicata al patriota Giovanni Nicotera, membro della spedizione dei trecento a Sapri e in seguito Deputato e Ministro del Regno d'Italia. L'opera fu realizzata nel 1897 dallo scultore Alfonso Balzico per richiesta del comitato per le onoranze agli eroi di Sapri. Durante la guerra mondiale la statua fu fusa per realizzare proiettili ma, negli anni sessanta, ne fu ricollocata un'altra realizzata da Corrado Patroni. La nuova statua rappresenta Giovanni Nicotera colto nell'atto di strappare la propria condanna a morte. Sempre nella villa comunale si trova la statua di Carlo Pisacane, opera in marmo raffigurante il patriota italiano, protagonista della spedizione dei trecento. Il monumento fu realizzato dallo scultore Gennaro Calì nel 1864. All'altezza di Palazzo Santoro invece si trova Il Monumento ai Martiri Politici della Regione Salernitana MCMXI, conosciuto anche con il nome di Statua della Libertà. L'opera è di Gaetano Chiaromonte e fu inaugurata nel 1912 nello spazio in cui vennero innalzati alla forca i patrioti salernitani. Il monumento è costituito da una colonna posta su un piedistallo di pietra davanti alla quale si trova una donna seminuda colta nell'atto di liberarsi dalle catene. Da organi di stampa diocesani la statua fu duramente criticata in quanto considerata troppo scandalosa e ne fu richiesta la rimozione. Nel 2012 è stato festeggiato il centenario della statua con una serie di incontri e manifestazioni. Sempre di Chiaromonte sono tre altorilievi in bronzo raffiguranti: Roberto il Guiscardo, L'entrata a Salerno di Papa Gregorio VII e la Fertilità della terra, destinati alla facciata del Palazzo di Città e attualmente posti all'ingresso del Salone dei Marmi. Sempre di Chiaromonte, nella villa comunale, il busto in bronzo di Giovanni Cuomo, Ministro dell'Istruzione nel 1944 e la statua raffigurante Giovanni Amendola posto davanti al tribunale cittadino. In piazza Vittorio Veneto invece si trova il Monumento ai Caduti in Provincia di Salerno nella Grande Guerra, costituito da un blocco di pietra ai cui lati si trovano due figure maschili e dei bassorilievi realizzati nel marmo bianco del basamento. Sulla sommità fu posta la statua della Vittoria Alata, ovvero una donna brandente una spada ricurva colta in un movimento plastico. La statua fu inaugurata nel 1923 da Vittorio Emanuele III ma solo due anni dopo la Vittoria Alata fu fusa da Benito Mussolini per la fabbricazione di proiettili. Un altro monumento ai caduti è quello posto sul Lungomare Trieste, realizzato dall'ingegnere Arnaldo Prete ed inaugurato nel 1977. Alla fine del Lungomare Trieste è posta la statua di Errico De Marinis, politico socialista italiano. In Piazza della Concordia si trova il Monumento al Marinaio progettato da Antonio Berti e inaugurato nel 1963. È costituito da un obelisco di quasi venti metri che poggia su un piedistallo di marmo a forma di stella, sormontato dalla statua della Madonna in bronzo dorato. In piazza Flavio Gioia invece si trova, sulla Porta Nova, la statua di San Matteo.
    Fontane
    Fontana di Don Tullio

    La fontana dei pesci, progettata da Luigi Vanvitelli
    A Salerno sono presenti anche diverse fontane, alcune contemporanee e altre più antiche situate nelle corti dei palazzi del centro storico o nei vari rioni. Nel quadriportico del Conservatorio Ave Gratia Plena Minor ritroviamo una fontana caratterizzata d una vasca ottagonale che fu creata in sostituzione dell'antico pozzo a servizio della struttura mentre all'esterno la fontana dell'Annunziatella caratterizzata da un loggiato con tetto a cupola. Di grande importanza è la Fontana del Nettuno, che si trova nel cortile del Palazzo Ruggi d'Aragona, posta in una nicchia semicircolare in stile Rococò e caratterizzata dalle rappresentazioni scenografiche di Nettuno, un cavallo, un fanciullo ed una sirena avvolti dalle onde marine e scolpiti in pietra ed arenaria. Nelle piazze dei rioni ritroviamo la Fontana dei pesci (conosciuta anche con il nome di Fontana del Campo poiché si trova in Piazza Sedile del Campo) disegnata da Luigi Vanvitelli, la Fontana del Tenna in piazza Abate Conforti, poggiata su tre gradini e costituita da una vasca ottagonale su cui sono disposti in modo simmetrico quattro pesci dalla cui bocca fuoriesce l'acqua. Di autori ignoti sono invece la fontana delle Fornelle, situata in piazza Matteo d'Aiello, che si presenta come una vasca di forma ovale posta su un gradino e caratterizzata da due zampilli che fuoriescono da due brocche di ferro poste su blocchi di pietra, la saliera di don Peppino Bellotti, costituita da una vasca circolare con al centro una coppa marmorea con inciso il simbolo del Comune e la fontana di largo Montone, dalla grande monumentalità, posta a ridosso di una parete rivestita di mattoncini rossi e abbellita con sei lesene. La più importante è senza dubbio la Fontana del Tullio, realizzata nel 1790 lungo la strada che collegava Salerno a Napoli, attualmente posizionata nella villa comunale. Tra le fontane contemporanee ritroviamo quella con pianta ottagonale disegnata da Riccardo Dalisi, posta in piazza Flavio Gioia e chiamata dei delfini per via dei due delfini posti al centro della stessa che sorreggono un piatto di metallo da cui zampilla l'acqua.
    Acquedotti
    Vista del "Ponte del Diavolo" a via Arce
    A Salerno è presente un acquedotto medievale, eretto dai longobardi nel IX secolo, per approvvigionare il monastero di San Benedetto e, tramite un passaggio sotterraneo, il convento della Piantanova. È costituito da due rami, uno proveniente da nord e uno da est, che si congiungono in via Arce e proseguivano a sud verso il monastero. Poggia su delle arcate ogivali, probabile primo utilizzo di questo arco. Un tratto dell'acquedotto è stato popolarmente battezzato "Ponte del Diavolo", in quanto una leggenda popolare narra che il ponte sia stato costruito con l'aiuto dei demoni, da Pietro Barliario; la superstizione riteneva anche che avventurarsi sotto le arcate all'alba o al tramonto avrebbe portato all'incontro con demoni. Ancora un'altra leggenda narra che sotto l'acquedotto, in una notte di tempesta, si siano incontrati i quattro fondatori della Scuola Medica Salernitana.
    Al 2009 invece risale la scoperta di un acquedotto nel vallone del Cernicchiara: si tratta di tre strutture ad archi che probabilmente portavano l'acqua dalle pendici del Monte Bonadies ai conventi siti nei rioni alti della città.[22]
    Piazze e strade
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    Siti archeologici
    Il parco archeologico di Fratte
    Sul territorio cittadino sono presenti alcuni interessanti siti archeologici. Uno dei più importanti, perché affonda le radici nelle origini dei primi insediamenti abitativi del territorio, è l'area archeologica etrusco-sannitica del rione Fratte. Consisteva, con tutta probabilità, in un piccolo e fiorente centro commerciale fondato attorno al VI secolo a.C. da gruppi di Etruschi provenienti dalla vicina Amina (odierna Pontecagnano Faiano). L'insediamento, probabilmente da identificarsi con Irna, fu distrutto dai romani nell'ambito delle guerre sannitiche. I reperti rinvenuti nelle campagne di scavo e nella necropoli sono esposti al museo archeologico provinciale.
    L'altro importantissimo sito archeologico della città, perché pluristratificato e strettamente connesso al periodo di maggiore fioritura della città di Salerno, è il complesso archeologico di San Pietro a Corte. L'edificato ha origine intorno al I secolo d.C., in età medio imperiale, come impianto termale. L'area del frigidarium fu poi utilizzata in età paleocristiana, intorno al V secolo come cimitero con annessa ecclesia. Quando Arechi II spostò la corte del principato di Benevento a Salerno, su quel sito costruì la sua reggia e la cappella palatina. È per questo che il sito di S.Pietro a Corte è una testimonianza importantissima della storia longobarda, in quanto costituisce l'unica testimonianza di architettura palaziale longobarda.[23] Nel corso dei secoli fu, poi, utilizzato per altri scopi. In epoca normanna e sveva ospitò riunioni dell'assemblea cittadina e del Collegio della scuola medica salernitana. Nel XVI e XVIII secolo furono fatti importanti interventi di ristrutturazione della chiesa superiore e del suo accesso.
    In località San Leonardo, nel periodo 1985-1989 sono iniziate campagne di scavo (poi proseguite in anni più recenti) per portare alla luce una villa romana il cui impianto originario risale alla fine del II secolo a.C. e l'inizio del I secolo. Anche nel centro storico, in occasione di scavi mirati o in seguito a rinvenimenti fortuiti sono state rinvenute stratificazioni romane, al di sotto del livello medievale longobardo o normanno. È il caso della domus romana di Vicolo della Neve, o dei recenti ritrovamenti, connessi al vicinissimo sito di S.Pietro a Corte, nell'ambito del restauro di Palazzo Fruscione o, ancora, della Chiesa dell'Annunziata o del Convento di San Nicola della Palma. Anche il palazzo arcivescovile presenta, al pian terreno, evidenti tracce di un preesistente tempio pagano, probabilmente dedicato a Pomona.

    Panorama di Salerno dal monte San Liberatore
    In città sono presenti parchi urbani, aree verdi e numerosi giardini che adornano i vari quartieri.
    Senza dubbio è il Lungomare Trieste la passeggiata verde più cara ai salernitani: progettato nel 1948, fu definito dagli Inglesi negli anni cinquanta il più bel lungomare del Mediterraneo. Si sviluppa lungo 1,3 km e ospita diverse specie arboree tra cui platani, palme ed oleandri. La villa comunale fu, invece, progettata nel 1874 e realizzata intorno all'antica fontana di Don Tullio. Restaurata nel 1997 conserva alberi secolari, palme e essenze rare, oltre a numerosi monumenti storici.
    La villa comunale
    Il Giardino della Minerva, risalente al XII secolo e restaurato e recuperato nel 2001, è l'orto botanico più antico d'Europa, creato da Matteo Silvatico come luogo di insegnamento e coltivazione delle essenze medicinali utili alla Scuola Medica Salernitana. Era inserito, anticamente, nel più ampio complesso degli orti cinti che dominavano la parte alta della città alle pendici del monte Bonadies. Altro parco storico è quello che sorge intorno la villa dei Conti Carrara, restaurata nel 1996 con la salvaguardia degli alberi secolari e il riutilizzo, per fini sociali e culturali, della villa gentilizia di fine Ottocento.
    Tra i parchi di più recente concezione, spicca per dimensione (circa 10 ettari) il Parco del Mercatello, realizzato nel 1998 e inaugurato da Oscar Luigi Scalfaro, all'interno sono presenti numerose fontane scenografiche e una serra. Di buone dimensioni anche il Parco Pinocchio, frutto di una riqualificazione delle abbandonate Terme Campione, e il connesso Parco dell'Irno, inaugurato nel 2010, che ospita due pregevoli esempi di archeologia industriale: gli ottocenteschi mulino e fornace per la produzione di mattoni della SALID, all'interno dei quali ora sorgono un teatro stabile e si tengono mostre e attività culturali.[24] Nella zona orientale della città, i parchi di maggiore rilievo sono la Villa Ciro Bracciante,[25] i Giardini Mariele Ventre, i Giardini della Carnale, riqualificati nel 2010 con suggestivi giochi di luce sulla parete rocciosa e sostituzione totale delle palme ivi presenti con essenze caducifoglie,[26] e il Parco del Galiziano, caratterizzato da percorsi in pendenza. Da ricordare, invece, nei quartieri alti della città il Parco del Seminario.
    Oltre i numerosi parchi di vario tipo e le aree verdi, in città sono presenti alcune aree naturali frequentate per passeggiate naturalistiche. Il colle Bellara o Masso della Signora è una collina situata nella zona orientale della città con vaste aree boschive, da cui si può godere di un'eccezionale vista sulla città; sulla sua sommità si trovano alcune antenne radiotelevisive. Il Monte San Liberatore, invece, al confine con i comuni di Vietri sul Mare e Cava de' Tirreni, è sito dal lato opposto della città. Sulla cima, da cui si domina Salerno, è presente un antico eremo del X secolo, ampliato più volte nel corso del tempo.
    Musei
    Museo Archeologico Provinciale
    La Natività di Cesare da Sesto, Museo Diocesano

    La testa di Apollo esposta al Museo Archeologico Provinciale
    Il più antico museo della città è il Museo archeologico provinciale, istituito nel 1927 e restaurato nel 2013, dal 1964 ospitato a Palazzo Durazzo, anche detto Castelnovo Reale, dimora storica della regina Margherita. Nel museo sono raccolti numerosi reperti di epoca sannitica, etrusca e romana ritrovati in provincia o nella stessa città di Salerno, in particolare nell'area archeologica di Fratte. Tra i pezzi più belli è esposta una testa di Apollo, attribuita a Pasiteles, rinvenuta nel 1930 dopo essersi impigliata nelle reti di alcuni pescatori nelle acque antistanti la città.
    Museo Diocesano
    Il museo più interessante e ricco della città è il Museo diocesano, sito nell'ex seminario arcivescovile, che espone opere che vanno dal XII al XVIII secolo. Particolarmente importante è la sezione di arte sacra del Medioevo tra cui si segnalano gli avori salernitani, il più completo ciclo eburneo del mondo, e l'exultet (codice miniato). Tra i dipinti sono presenti opere di Francesco Solimena, Andrea Sabatini, Luca Giordano e Cesare da Sesto.
    Pinacoteca Provinciale
    La Pinacoteca provinciale, che ha sede in un palazzo gentilizio del '600, a sua volta raccoglie opere che vanno dal Rinascimento al Futurismo: sono presenti quadri di Andrea Sabatini, Francesco Solimena, Giovanni Battista Caracciolo, Carlo Rosa, Luca Giordano. Nella pinacoteca trova anche spazio una sezione dedicata agli artisti stranieri che sono stati attratti dai colori e dai paesaggi della provincia di Salerno.
    Museo virtuale della scuola medica salernitana
    Collegato all'illustre storia e tradizione della scuola medica salernitana è il Museo virtuale della scuola medica salernitana, situato nella Chiesa di San Gregorio dell'XI secolo, e completamente ristrutturato e riorganizzato nel 2009. Costituisce una notevole esposizione di antichi strumenti medici e di riproduzioni interattive dei famosi codici medievali della città, dei suoi trattati medici conservati in biblioteche di tutto il mondo e moderne esposizioni multimediali della storia della medicina e della Scuola Salernitana.[53]
    Museo Roberto Papi
    Il Museo Roberto Papi, invece, sito nello storico Palazzo Galdieri, espone una collezione di attrezzi e strumenti medico-chirurgici databili tra il XVII e il XX secolo donati alla città di Salerno dalla famiglia del collezionista Roberto Papi, prematuramente scomparso.[54]
    Musei del Castello d Arechi
    Nel castello di Arechi sono presenti un Museo archeologico che custodisce maioliche e ceramiche risalenti ad un periodo compreso tra il XII e XV secolo rivenute all'interno del maniero, oltre ad oggetti vitrei, monete ed armi, ed un Museo multimediale, attivo dal 2009 che offre, con percorsi video, ricostruzioni storiche e sociali[55][56]
    Museo dello sbarco e Salerno Capitale
    Il Museo dello sbarco e Salerno Capitale ha sede nei locali dell'Istituto Gallotta in via Generale Clark. I reperti esposti, provenienti dalla collezione dell'associazione Parco della memoria della Campania, sono circa 200, tra video inediti dello sbarco, fotografie, medaglie, divise dell'esercito nazista ed americano, oggettistica, armi, un carro armato M4 Sherman, una Jeep willys ed un vagone ferroviario piombato proveniente dal campo di concentramento di Auschwitz.
    Museo Città Creativa
    Museo Città Creativa sorge in magazzini terranei ora convertiti in luogo di esposizione per mostre ed eventi ad Ogliara. Sono visitabili nei dintorni anche le antiche fornaci dell'Ottocento, fra cui alcune ancora attive.[57]
    Museo della Ceramica "Alfonso Tafuri"
    Il Museo della Ceramica "Alfonso Tafuri", invece, nato per iniziativa privata di un collezionista, contiene una ricca raccolta di "riggiole" (mattonelle) del Settecento napoletano e dell'Ottocento vietrese, oltre a vari utensili da lavoro del XIII secolo.
    Centro espositivo e complesso monumentale di Santa Sofia
    Il Centro espositivo e complesso monumentale di Santa Sofia è un ex convento del X secolo dedicato a Santa Sofia. Restaurato, è diventato uno spazio multimediale per mostre ed eventi. Ha ospitato mostre di Mirò, Picasso, Caravaggio, Warhol e Pierluigi Nervi.
    Archivio di architettura contemporanea
    Mentre l'Archivio di architettura contemporanea, inaugurato nel 2010 nella sede provvisoria di via Port'Elina (verrà poi ospitato nel costruendo Crescent), raccoglie una rassegna fotografica, di plastici e rendering delle grandi opere di architettura contemporanea in costruzione o ultimate nella città ed ospita numerose mostre e ma[/justify:2e3t7nz0]
    La città oltre ad ospitare navi della Royal Caribbean da parecchi anni ed anche della MSC per crociere settimanali nel mediterraneo occidentale, diverrà nel 2014 anche porto d'imbarco per le crociere di Costa Neo Riviera
    adesso qualche immagine:



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