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St.Denis (Réunion)

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    Réunion denominata ufficialmente "Dipartimento Francese d'Oltremare", rappresenta uno degli ultimi possedimenti coloniali al mondo. Il legame con la Francia influenza notevolmente la vita locale e gran parte degli abitanti rivendica con orgoglio l'appartenenza alla madre patria. Tuttavia la geografia dell'isola rivela meravigliosi paesaggi esotici, un vulcano ancora attivo e un clima semi tropicale; inoltre sono evidenti le tracce della cultura indiana, africana e perfino cinese.
    La storia di Réunion è molto simile a quella di Mauritius; essa fu infatti colonizzata dai Francesi che, nella seconda metà del XVII secolo, introdussero le piantagioni di caffè e vi portarono gli schiavi africani. Alla fine del XVIII secolo, vi furono diverse rivolte e gli schiavi in fuga detti "Marrons", si rifugiarono nell'entroterra fondando numerosi villaggi così che essi furono i primi esploratori e colonizzatori dell'isola. Da sempre sotto il dominio francese, Réunion passò solo un breve periodo in mano agli Inglesi che introdussero la coltivazione della canna da zucchero su larga scala da cui derivò un periodo di grande prosperità . Nel 1848 fu abolita la schiavitù e così arrivarono anche i lavoratori a contratto indiani per fare fronte alla grande necessità di manodopera. La floridezza di questo periodo si interruppe a causa della concorrenza dello zucchero caraibico, l'introduzione in Europa della barbabietola ed anche l'apertura del canale di Suez, che rendeva meno strategica la posizione di Réunion per i commerci. Dalla fine della seconda Guerra Mondiale l'isola acquisì lo status di "Département Francais d'Outre-Mer" (DOM) migliorando così la sua condizione economica potendo beneficiare delle tutele europee nel campo agricolo. A Réunion vi è una grande varietà etnica; i Creoli rappresentano il 40% della popolazione e gli Europei (soprattutto Francesi) costituiscono il secondo gruppo etnico, con una quota del 30%. Seguono i "Malabars", Indiani di religione hindu (25%), i Cinesi con il 3% e gli Indiani mussulmani che rappresentano il 2% della popolazione. Il 70% degli abitanti è cattolica, tuttavia negli ultimi anni si è affermata una certa commistione tra le religioni delle minoranze che sempre più spesso partecipano anche ai riti cattolici.

    La capitale Saint Denis assomiglia molto a qualsiasi altra città della Francia continentale per le architetture, il gran numero di "Brasserie", "Bistrot" e caffè. Essa rappresenta il cuore pulsante dell'isola; qui si trovano infatti i principali centri finanziari e commerciali, gli uffici amministrativi, l'università, i musei e i teatri più importanti. Deve il suo nome al governatore Regnault, il quale si ispirò al nome di una nave che si arenò sulla costa nel 1668. In realtà essa divenne una vera città solo attorno al 1738 quando fu proclamata ufficialmente capitale dell'isola. Il XIX secolo fu l'età dell'oro per la città che si arricchì grazie ai proventi del commercio della canna da zucchero. A questo periodo risale la costruzione di bellissimi palazzi, alcuni dei quali si possono ancora ammirare in Rue de Paris e nelle strade adiacenti. Alla fine del secolo, con il crollo della domanda della canna da zucchero, la città iniziò una rapida decadenza che si arrestò solo all'indomani della Seconda Guerra Mondiale allorché divenne la capitale del dipartimento d'oltre mare.

    Il centro città è costruito secondo uno schema a griglia su una pianura costiera che degrada dolcemente verso il mare. Centro della vita cittadina è il lungomare detto "Barachois" con innumerevoli caffè ed anche una zona riservata alla "Petanque", un gioco francese simile alle bocce. L'Av. De la Victoire è l'arteria principale che insieme alla già citata Rue de Paris, ospita i più maestosi edifici della capitale, quasi tutti impreziositi da porticati minuziosamente decorati e complessi "Lambrequins" le artistiche cornici ornamentali di porte e finestre. La zona dello "shopping" è quella intorno alla parzialmente pedonalizzata Rue Maréchal Leclerc. In pieno centro si trova anche un bel giardino botanico; nelle vicinanze l'interessante "Musée d'Histoire Naturelle" dove si possono ammirare molte specie di animali originari dell'isola oggi in gran parte estinti. La variegata offerta della città include anche ben due musei di arte moderna e contemporanea, il "Musée Léon Dierx" e "l' Artothèque". Degni di interesse anche i principali luoghi di culto cittadini; Notre dame de la Délivrance è una bella chiesa del 1893 la cui attrazione principale è la statua di Saint Expédit costantemente decorata con fiori rossi, nastri e altre offerte di chi chiede una grazia o l'ha già ricevuta. In centro città si trova anche un piccolo ma pittoresco tempio hindù e la "Grande Mosquée" centro della vita religiosa dei mussulmani della capitale.

    Fonte: Port Information - Costa Crociere
    Vincenzo Ameglio Deputy Administrator
    www.vincenzoameglio.it
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