Abbiamo colto quest'occasione dal prezzo veramente ottimo, con l'imbarco a Livorno e lo sbarco a Napoli. Poi grazie a MSC che per problemi dell'annullamento della crociera dell Poesia a Novembre ci ha riconosciuto un po' di sconto ed un upgrade da interna garantita a esterna con balcone.
La crociera ci è piaciuta, molto bella la nave e ben tenuta.
L'itinerario non è stato male e l'esperienza di Tunisi comunque ci ha permesso di conoscere un posto ed un popolo che meriterebbe di essere esplorato e capito meglio, oltre la prima impressione avuta sulla città e l'accoglienza che non ci è piaciuta molto. Da dire che le soste nei porti sono troppo brevi, tranne Napoli e Livorno ed Ibiza (solo per i nottambuli) ed in orari un po' difficili per visitare la città come a Valencia e Catania.
Il continuo saliscendi di passeggeri in ogni porto non mi è piaciuto, crea confusione ed un riciclo continuo di persone.
Il servizio in tutti gli aspetti è stato ottimo ed anche la pulizia. Però una mattina che non trovavo gli occhiali ho cercato sotto il letto trovando un paio di sandali da donna e un ferma capelli, presumibilmente dei precedenti occupanti della cabina.
Gli spettacoli erano fatti sempre dagli stessi artisti, molto bravi, in particolare il cantante (Ernesto), con coreografie e costumi sempre diversi e molto belli, ma con sempre gli stessi 3 cantanti, 10 ballerini e 8 giocolieri, equilibristi e contorsionisti ed un presentatore che non sorrideva mai.
La nave era piuttosto affollata e con quasi solo italiani e tanti spagnoli. Di conseguenza al self-service era impegnativo trovare posto a sedere anche se le file per il cibo erano scorrevoli.
L'animazione era abbastanza attiva e coinvolgente anche se le attività proposte erano piuttosto ripetitive, ma dalla partecipazione, abbiamo capito che incontravano il gusto della massa. Il numero di ore in cui c'era animazione forse un po' limitate.
L'attenzione eccessiva al business, strategia di fondo, non mi è piaciuta, sembrava che l'interesse fosse solo vendere qualcosa: le escursioni, il bingo, i cocktail, i ristoranti a pagamento. Infatti il giornalino forniva pochissimo sulle mete e tanto sulle offerte. Sembrava "fiera città".
Un piccolo confronto col Navigator. Orchestra con nave più nuova e più elegante, ma più piccola soprattutto negli spazi comuni.
Vasche a idromassaggio di misura micro e numero troppo limitato.
Itinerario con più porti, ma con soste più brevi.
Animazione più attiva e coinvolgente e dinamica.
Servizio di ottimo livello, ma non quanto quello Royal.
Palestra ben situata, ma molto più piccola e limitata.
Bello lo spettacolo, ma ripetitivo, il livello e lo stile Broadway del Navigator e la varietà degli artisti era superiore ed il presentatore americano (ex-tv) era simpaticissimo ed anche la traduttrice animatrice italiana.
SPA ed escursioni non ho elementi non avendole usate.
Cibo deludente rispetto alle aspettative, come varietà e come livello, niente di speciale e anche se più italiano senza mettere nulla di fantasia e creatività, ma neanche della tradizione. Non che non fosse buono, ma avevo attese superiori.
Ma ripeto, complessivamente un'ottima esperienza, solo che ho capito che giugno (almeno quest'anno che è bollente) per i nostri gusti fa troppo caldo e c'è troppa folla, meglio primavera o autunno, anche se sono tornato abbronzatissimo.
La crociera ci è piaciuta, molto bella la nave e ben tenuta.
L'itinerario non è stato male e l'esperienza di Tunisi comunque ci ha permesso di conoscere un posto ed un popolo che meriterebbe di essere esplorato e capito meglio, oltre la prima impressione avuta sulla città e l'accoglienza che non ci è piaciuta molto. Da dire che le soste nei porti sono troppo brevi, tranne Napoli e Livorno ed Ibiza (solo per i nottambuli) ed in orari un po' difficili per visitare la città come a Valencia e Catania.
Il continuo saliscendi di passeggeri in ogni porto non mi è piaciuto, crea confusione ed un riciclo continuo di persone.
Il servizio in tutti gli aspetti è stato ottimo ed anche la pulizia. Però una mattina che non trovavo gli occhiali ho cercato sotto il letto trovando un paio di sandali da donna e un ferma capelli, presumibilmente dei precedenti occupanti della cabina.
Gli spettacoli erano fatti sempre dagli stessi artisti, molto bravi, in particolare il cantante (Ernesto), con coreografie e costumi sempre diversi e molto belli, ma con sempre gli stessi 3 cantanti, 10 ballerini e 8 giocolieri, equilibristi e contorsionisti ed un presentatore che non sorrideva mai.
La nave era piuttosto affollata e con quasi solo italiani e tanti spagnoli. Di conseguenza al self-service era impegnativo trovare posto a sedere anche se le file per il cibo erano scorrevoli.
L'animazione era abbastanza attiva e coinvolgente anche se le attività proposte erano piuttosto ripetitive, ma dalla partecipazione, abbiamo capito che incontravano il gusto della massa. Il numero di ore in cui c'era animazione forse un po' limitate.
L'attenzione eccessiva al business, strategia di fondo, non mi è piaciuta, sembrava che l'interesse fosse solo vendere qualcosa: le escursioni, il bingo, i cocktail, i ristoranti a pagamento. Infatti il giornalino forniva pochissimo sulle mete e tanto sulle offerte. Sembrava "fiera città".
Un piccolo confronto col Navigator. Orchestra con nave più nuova e più elegante, ma più piccola soprattutto negli spazi comuni.
Vasche a idromassaggio di misura micro e numero troppo limitato.
Itinerario con più porti, ma con soste più brevi.
Animazione più attiva e coinvolgente e dinamica.
Servizio di ottimo livello, ma non quanto quello Royal.
Palestra ben situata, ma molto più piccola e limitata.
Bello lo spettacolo, ma ripetitivo, il livello e lo stile Broadway del Navigator e la varietà degli artisti era superiore ed il presentatore americano (ex-tv) era simpaticissimo ed anche la traduttrice animatrice italiana.
SPA ed escursioni non ho elementi non avendole usate.
Cibo deludente rispetto alle aspettative, come varietà e come livello, niente di speciale e anche se più italiano senza mettere nulla di fantasia e creatività, ma neanche della tradizione. Non che non fosse buono, ma avevo attese superiori.
Ma ripeto, complessivamente un'ottima esperienza, solo che ho capito che giugno (almeno quest'anno che è bollente) per i nostri gusti fa troppo caldo e c'è troppa folla, meglio primavera o autunno, anche se sono tornato abbronzatissimo.
Commenta