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Genova - Fincantieri incassa l’accordo (non ancora l’ordine) per due nuove unità più due in opzione da parte della compagnia americana Viking Ocean Cruises, dopo la commessa siglata lo scorso luglio per due navi da crociera da 48 mila tonnellate. Insieme all’annuncio per le due nuove navi - probabilmente simili per dimensioni e finalità a quelle già ordinate - Viking annuncia l’impegno «per una serie di iniziative congiunte con Fincantieri per lo studio della propulsione a Lng (gas naturale liquefatto)».
Si tratta della prima compagnia del settore crociere ad annunciare ufficialmente un impegno sul fronte delle navi alimentate a energia alternativa. Per la verità, al momento la flotta dei “vichinghi” (se escludiamo le navi fluviali) è ancora tutta sulla carta, ma tant’è l’annuncio scoperchia un tema frequentato negli ultimi tempi dagli armatori: trovare una fonte di energia alternativa che costi meno rispetto al bunker tradizionale, sempre più impraticabile per via del prezzo del greggio alle stelle. Finora nel settore crociere nessuno era venuto allo scoperto annunciando un progetto per una nave a Lng, se si escludono trattative tenute piuttosto in sordina tra la compagnia tedesca AidaCruises (che fa capo a Costa Crociere, gruppo Carnival) e i cantieri Meyer Werft.
Sicuramente non saranno a Lng le navi dell’accordo siglato ieri, perché anche prima del contratto il cantiere deve presentare all’armatore un piano dei costi per l’intera nave. Più probabile invece che siano le due opzioni a diventare le prime navi da crociera alimentate a gas. I tempi lo permettono, visto che le prime due Viking sono in consegna una nel 2015, l’altra nel 2016. Se la compagnia di Torstein Hagen mantiene il ritmo di una nave l’anno e andasse in porto anche l’accordo annunciato ieri, si parlerebbe di un progetto da mettere in cantiere non prima del 2017. Tempo sufficiente per risolvere un bel po’ di problemi che il “carburante del futuro” si porta dietro. Il tema è discusso da anni, ma è soprattutto all’ultimo Smm di Amburgo (l’appuntamento mondiale più importante nel settore dei cantieri navali) che i produttori di motori marini hanno presentato i loro progetti su motori a gas. Fincantieri sta discutendo sia con Wärtsilä che con Rolls-Royce, le stesse valutazioni le devono fare gli armatori.
Un altro problema è derivato dalle infrastrutture. Oggi i porti che stanno sviluppando progetti per distributori di gas sono pochi. Secondo un rapporto pubblicato ad agosto dal Lloyd’s Register, si tratta di Goteborg e Nynäshamn in Svezia, Zeebrugge in Belgio e Rotterdam nei Paesi Bassi. Tutte aree nelle quali a partire dal 2015 entreranno in vigore norme ancora più stringenti delle attuali sulle emissioni di zolfo da parte delle navi (quindi, ulteriori costi per gli armatori). Un progetto è in corso anche a Singapore, che essendo la maggiore “area di servizio” mondiale per le navi non può certo trascurare questi aspetti.
Anche perché negli altri settori dello shipping, gli studi sono più avanzati. Basti ricordare il traghetto che proprio Fincantieri costruirà per il governo canadese, o il progetto - sempre per traghetti - annunciato da Lauro Shipping pochi giorni fa. Del resto, è più facile progettare una linea che si muove sempre tra un punto A e un punto B, piuttosto che progettare una crociera che si muova in una rete di porti che comprenda dei punti di rifornimento di gas.
Toto-cantiere: in pole-position per la costruzione delle due Viking c’è Ancona, che a ottobre del prossimo anno consegnerà la nave ora in costruzione per Compagnie du Ponant. È plausibile che anche le future unità saranno realizzate nelle Marche, sul quale però pende ancora un’opzione Silversea. Sullo sfondo ci sono: la nave Regent in consegna per il 2015 più l’opzione per il 2016, negoziati per una nave Seabourn, l’esercizio della terza opzione Oceania (che però molti danno per morta). Considerato che su Marghera pesano due opzioni, quella della SuperCosta ( taglio della prima lamiera lunedì prossimo) e quella della Holland America Line (nave annunciata a ottobre, che però è data sicura a Venezia) e che Castellammare non ha mai fatto navi da crociera, l’ipotesi che qualcosa possa tornare a Sestri non è del tutto azzardata.
http://shippingonline.ilsecoloxix.it/p/ ... iera.shtml
Si tratta della prima compagnia del settore crociere ad annunciare ufficialmente un impegno sul fronte delle navi alimentate a energia alternativa. Per la verità, al momento la flotta dei “vichinghi” (se escludiamo le navi fluviali) è ancora tutta sulla carta, ma tant’è l’annuncio scoperchia un tema frequentato negli ultimi tempi dagli armatori: trovare una fonte di energia alternativa che costi meno rispetto al bunker tradizionale, sempre più impraticabile per via del prezzo del greggio alle stelle. Finora nel settore crociere nessuno era venuto allo scoperto annunciando un progetto per una nave a Lng, se si escludono trattative tenute piuttosto in sordina tra la compagnia tedesca AidaCruises (che fa capo a Costa Crociere, gruppo Carnival) e i cantieri Meyer Werft.
Sicuramente non saranno a Lng le navi dell’accordo siglato ieri, perché anche prima del contratto il cantiere deve presentare all’armatore un piano dei costi per l’intera nave. Più probabile invece che siano le due opzioni a diventare le prime navi da crociera alimentate a gas. I tempi lo permettono, visto che le prime due Viking sono in consegna una nel 2015, l’altra nel 2016. Se la compagnia di Torstein Hagen mantiene il ritmo di una nave l’anno e andasse in porto anche l’accordo annunciato ieri, si parlerebbe di un progetto da mettere in cantiere non prima del 2017. Tempo sufficiente per risolvere un bel po’ di problemi che il “carburante del futuro” si porta dietro. Il tema è discusso da anni, ma è soprattutto all’ultimo Smm di Amburgo (l’appuntamento mondiale più importante nel settore dei cantieri navali) che i produttori di motori marini hanno presentato i loro progetti su motori a gas. Fincantieri sta discutendo sia con Wärtsilä che con Rolls-Royce, le stesse valutazioni le devono fare gli armatori.
Un altro problema è derivato dalle infrastrutture. Oggi i porti che stanno sviluppando progetti per distributori di gas sono pochi. Secondo un rapporto pubblicato ad agosto dal Lloyd’s Register, si tratta di Goteborg e Nynäshamn in Svezia, Zeebrugge in Belgio e Rotterdam nei Paesi Bassi. Tutte aree nelle quali a partire dal 2015 entreranno in vigore norme ancora più stringenti delle attuali sulle emissioni di zolfo da parte delle navi (quindi, ulteriori costi per gli armatori). Un progetto è in corso anche a Singapore, che essendo la maggiore “area di servizio” mondiale per le navi non può certo trascurare questi aspetti.
Anche perché negli altri settori dello shipping, gli studi sono più avanzati. Basti ricordare il traghetto che proprio Fincantieri costruirà per il governo canadese, o il progetto - sempre per traghetti - annunciato da Lauro Shipping pochi giorni fa. Del resto, è più facile progettare una linea che si muove sempre tra un punto A e un punto B, piuttosto che progettare una crociera che si muova in una rete di porti che comprenda dei punti di rifornimento di gas.
Toto-cantiere: in pole-position per la costruzione delle due Viking c’è Ancona, che a ottobre del prossimo anno consegnerà la nave ora in costruzione per Compagnie du Ponant. È plausibile che anche le future unità saranno realizzate nelle Marche, sul quale però pende ancora un’opzione Silversea. Sullo sfondo ci sono: la nave Regent in consegna per il 2015 più l’opzione per il 2016, negoziati per una nave Seabourn, l’esercizio della terza opzione Oceania (che però molti danno per morta). Considerato che su Marghera pesano due opzioni, quella della SuperCosta ( taglio della prima lamiera lunedì prossimo) e quella della Holland America Line (nave annunciata a ottobre, che però è data sicura a Venezia) e che Castellammare non ha mai fatto navi da crociera, l’ipotesi che qualcosa possa tornare a Sestri non è del tutto azzardata.
http://shippingonline.ilsecoloxix.it/p/ ... iera.shtml
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