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"Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

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  • "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

    Una notizia che non avrei mai voluto leggere

    L’amministratore delegato Foschi: ma l’azienda non fallirà
    TEODORO CHIARELLI
    inviato a genova

    Oggi sarà a Roma per partecipare alla messa in suffragio delle vittime del naufragio della Costa Concordia che il cardinale Angelo Bagnasco celebra alle 11 in Santa Maria degli Angeli, presenti il presidente Giorgio Napolitano e il premier Mario Monti. Domani, a un mese esatto dalla drammatica notte del 13 gennaio, PierLuigi Foschi, presidente di Costa Crociere, sarà invece al Giglio, alla messa celebrata da don Lorenzo.

    Presidente Foschi, dopo un mese si può fare un primo bilancio. Cosa si rimprovera?
    «Ci sono riflessioni da fare. E’ stato un incidente incredibile, senza precedenti. Ma la vicenda della Concordia deve servire da lezione per il futuro. Sono pronte correzioni alle nostre procedure».

    Ad esempio?
    «Le norme internazionali prevedono che l’esercitazione di salvataggio debba avvenire entro 24 ore dalla partenza della nave. Dopo il Giglio la facciamo subito dopo aver salpato le ancore».

    E poi?
    «Stiamo valutando un nuovo sistema elettronico che una volta tracciata la rotta la rimbalzi a terra al nostro centro di controllo per poter verificare in tempo reale che venga effettivamente seguita».

    Cosa pensa dell’ultimo video trasmesso dal Tg5?
    «E’ un ulteriore elemento utile alla magistratura per fare chiarezza su quanto avvenuto».

    Ha più sentito il comandante Schettino?
    «No. Ma non lo sentivo neppure prima».

    Che pensa oggi di lui?
    «Non voglio pensare a Schettino. Sta vivendo la sua vicenda giudiziaria e su di lui pesano indizi che farebbero tremare i polsi a chiunque. E’ indubbio che c’è stato un comportamento umano che ha causato quello che ha causato».

    Lei è convinto che la società dopo l’incidente abbia fatto tutto il dovuto?
    «C’è un’inchiesta in corso e la magistratura farà luce anche sulla società. Sono sereno su questo. Abbiamo subito messo a disposizione tutta la documentazione. E poi operiamo in un settore regolamentato».

    Cosa significa?
    «Che abbiamo quattro livelli di controllo. La Guardia costiera, il Rina, il nostro auditing interno e l’auditing della Carnival. In più le ispezioni della Coast Guard Usa».

    La pratica dell’inchino continuerà?
    «Guardi che la navigazione "turistica" esiste da sempre. E’ una pratica, non frequente, che deve seguire ovviamente le norme di sicurezza. Ora è pronto una legge che vieterà il passaggio a meno di due miglia dalla costa e noi la osserveremo, come tutte le leggi».

    Tutto qui?
    «Introdurremo norme interne che garantiscano maggiori informazioni alla società sulle rotte seguite, perché evidentemente oggi non siamo sempre adeguatamente informati. Fatte salve le prerogative del comandante, quando si va fuori rotta, intanto lo si dice».

    Cosa che Schettino non fece?
    «Appunto. E poi, mi scusi: ma si chiama navigazione turistica proprio perché è per il piacere dei passeggeri a bordo e dei turisti e degli abitanti a terra. Che senso avrebbe d’inverno, al buio, senza nessuno a terra che ti guarda e senza che i passeggeri lo sappiano, tanto è vero che il programma di bordo prevedeva il passaggio 5 miglia al largo del Giglio? Non si può cambiar rotta per il piacere di qualcuno in plancia, comandante compreso».

    Ci sono perplessità sul comportamento dell’equipaggio.
    «I nostri uomini sono stati additati come incompetenti e responsabili del caos nelle fasi drammatiche del naufragio. Sono certo che le indagini della magistratura e della Guardia costiera accerteranno che l’equipaggio ha fatto il proprio dovere. Vanno riabilitati, se lo meritano».

    E’ vero che il 95% dell’equipaggio ha chiesto di essere reimbarcato?
    «Sì. Avranno la priorità sui prossimi imbarchi. Mi fido di loro. Il primo si è imbarcato».

    Dopo il naufragio avete avuto un calo di prenotazioni?
    «Siamo sotto di un 35% rispetto allo scorso anno. Certo, c’è la crisi e ci aspettavamo un anno difficile. Ma è evidente che il naufragio pesa».

    Le polemiche sui risarcimenti?
    «Purtroppo non esiste cifra in grado di risarcire la perdita di una vita umana e il dolore dei parenti. Ci assumeremo tutte le nostre responsabilità e rinnovo le mie condoglianze e le mie preghiere. Per quanto riguarda i naufraghi, non esistono precedenti alla vicenda della Concordia. Abbiamo fatto una proposta che riteniamo equa. Poi ci sono avvocati americani che fanno cifre molto alte. La nave è italiana, la compagnia pure e l’incidente è avvenuto in acque nazionali. Vedremo perché invocano la giurisdizione americana».

    Previsti accantonamenti?
    «A fine mese avremo un quadro più chiaro. Costa ha un capitale netto di svariati miliardi di euro. La società è solida».

    C’è chi ha paventato il rischio di un possibile fallimento.
    «Costa Crociere non fallisce come società. Potrebbe fallire come marchio».

    Che significa?
    «Siamo stati azzerati mediaticamente. Il nostro marchio è stato massacrato. Quanto ci vorrà perché si torni a guardare alle nostre navi con serenità? Lavoreremo sodo affinché queste preoccupazioni svaniscano in tempi ragionevoli. Cancellare il brand è l’ultima cosa che vorrei».

    E lei, Foschi, che farà?
    «Lo scorso settembre ho compiuto 65 anni e mi ero fatto dei piani: il 2012 avrebbe visto il graduale distacco dalla società. Ora i piani sono necessariamente cambiati. Ogni decisione spetta all’azionista, ma se posso aiutare la società, non mi tiro indietro. Non abbandono certo la nave».

    http://www3.lastampa.it/cronache/sezion ... tp/442199/
    ??? Erika ??? Moderatrice Globale di Crocierista.com

  • #2
    Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

    Certo che -35% è una mazzata, speriamo che la magistratura faccia in fretta a definire tutte le responsabilità e che questa triste vicenda si chiuda al più presto, ma ho seri dubbi, visto come vanno le cose in Italia.

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    • #3
      Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

      Mi dispiace tanto per Costa! non meritava tutto ciò!

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      • #4
        Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

        ragazzi prenotate con Costa.. non voglio veder fallire il marchio
        io ho già la prenotazione, il mio dovere morale l'ho fatto, ma per chi deve prenotare una crociera, ci pensi bene.. Costa è il nostro orgoglio..
        Enza Moderatrice di Crocierista.com
        Reporter da Venezia per Crocierista.com

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        • #5
          Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

          Non ho avuto dubbi prima, non li ho ancora, per me Costa resta una compagnia eccellente, mi rammarica pensare che a causa di una stupida manovra (diciamolo cosi)possano succedere queste cose....spero che questa vicenda si risolva e spero anche che la gente non si faccia abbindolare dai media che stanno distruggendo una delle più belle realtà italiane solo per fare soldi, cosi come fanno tutte le altre associazioni che da questa storia cercano di cavare altro "sangue" oltre al dolore che di per se la vicenda ha prodotto!

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          • #6
            Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

            io ho la prenotazione per il 17 maggio e non ho mai avuto ripensamenti, farei la stessa cosa con msc

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            • #7
              Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

              Anche io ho confermato Classica, di più non posso fare altrimenti a fallire sarei io

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              • #8
                Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

                beh sì, noi che abbiamo già prenotato non possiamo fare molto di più però chi sta prenotando in questi giorni o sta scegliendo al crociera per i prossimi mesi abbia un po' di solidarietà .. se avessi soldi ne prenoterei un'altra ma non è proprio l'anno giusto.. già quella che abbiamo scelto ci svena
                Enza Moderatrice di Crocierista.com
                Reporter da Venezia per Crocierista.com

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                • #9
                  Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

                  Sarebbe da capire quel 35% quanto sia imputabile alla tragedia della Concordia, perchè secondo me una buona parte è dovuta anche alla crisi, alla mancanza di lavoro ed alla manovra di fine 2011 che ha aumentato pesantemente la pressione fiscale sulle famiglie italiane, in modo particolare su quelle che vivono di pensione e di redditi da lavoro dipendente...

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                  • #10
                    Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

                    però savino ti assicuro che alle ferie non rinuncia nessuno.. vengono a indebitarsi in banca ma le ferie vanno fatte.. magari più economiche ma le fanno lo stesso.. ormai i last second nel mercato crocieristico hanno dei prezzi ridicoli..mi sono arrivate offerte del mediterraneo a 190 euro e transatlantiche di 21 giorni a 1000 euro non è più un mercato di nicchia ..
                    secondo me di quel 35% solo un 10% è imputabile alla crisi, il resto alla tragedia. Anche a sentire parlare i miei clienti chi non ha mai fatto una crociera e voleva farla non vuole più, chi ne ha già fatte non vuole più scegliere Costa o per il momento preferisce scegliere altri tipi di viaggio. Razionalmente sono timori ingiustificati però pesano su una grande compagnia
                    Enza Moderatrice di Crocierista.com
                    Reporter da Venezia per Crocierista.com

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                    • #11
                      Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

                      Ragazzi, non vi nascondo che a me, come a mio marito, è venuta la paura di salire su una nave..ma non che sia Costa..qualsiasi tipo di nave..l'incidente alla Concordia ci ha fatto capire che anche questi colossi all'apparenza inaffondabili, possono invece affondare e ai passeggeri è andata bene che la nave è naufragata vicino alle coste dell'isola..pensate se, considerando i ritardi di evacuazione nave, fosse affondata anche solo un pò più indietro..erano 4200 vittime..purtroppo!!!quando si sale su una nave, ti metti nelle mani di un uomo, il comandante, per cui ora più che mai..questa cosa fa riflettere..per noi quest'anno sarebbe stato comunque un anno senza ferie per altre ragioni e non certo per il naufragio della Concordia ma resta il fatto che se non avessimo fatto la crociera l'anno scorso a settembre e avessimo deciso di rimandarla a quest'anno, quest'anno non l'avremmo fatta..avremmo scelto un'altra tipologia di vacanza..scusate ma io e mio marito la pensiamo così..forse pensando anche alla nostra bimba di quasi 4 anni..e qui mi torna in mente la povera bimba di 5 anni di cui ancora non si hanno tracce ma che inevitabilmente ha fatto una brutta fine!!
                      "Il segreto della felicità non è di far sempre ciò che si vuole, ma di voler sempre ciò che si fa!!!"

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                      • #12
                        Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

                        io stò aspettando che il mio capo mi concede una settimana di ferie per marzo e poi penso prorpio di prenotare la mini crociera sulla mediterranea del 20 marzo

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                        • #13
                          Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

                          Se non fosse che, al momento, anche a giugno ci sono prezzi inavvicinabili (1750 x cabina interna x mediterraneo) anche per un'interna oltre alla crociera già prenotata a ottobre, ne avrei prenotata un'altra. Anche io andrò su altro tipo di vacanza, ma per il prezzo soltanto. E' successo un episodio grave, ma su centinaia di viaggi in crociera che si fanno ogni anno è una percentuale bassissima

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                          • #14
                            Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

                            su fantasia venerdì a genova, ci hanno fatto sbarcare anche velocemente perchè alle 16 dovevano fare l'esercitazione di emergenza per (testuali parole) si era imbarcato quel giorno lì.
                            forse anche msc vista la tragedia di concordia, ora vuole fare il drill il giorno stesso dell'imbarco (e mi sembra anche giusto)

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                            • #15
                              Re: "Perso il 35% dei clienti a rischio il marchio Costa"

                              ma quindi se si fa appena imbarcati qualcuno farà più esercitazione? per esempio chi si imbarca a Venezia la farà a Venezia e poi anche a Bari?

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