La giustizia americana si è mossa oggi sul tragico naufragio della Costa Concordia: ha posto sotto sequestro una nave da crociera della Carnival, che controlla Costa, in procinto di partire per un viaggio dal Texas, e ha chiesto di potere visionare la scatola nera della nave finita sugli scogli all'Isola del Giglio. Il sequestro è stato chiesto come misura cautelativa a tutela del risarcimento. Su richiesta dei legali americani dei parenti di una donna tedesca morta nel naufragio, il tribunale americano ha mandato la polizia a mettere i sigilli sul ponte della Carnival Triumph ormeggiata nel porto di Galveston. Con grande sorpresa di centinaia di passeggeri, dell'equipaggio e del comandante, ormai pronti a salpare, i poliziotti sono saliti a bordo intorno alle 8.30 americane (le 15.30 in Italia) e hanno notificato l'atto di sequestro su mandato del giudice della Divisione di Galveston della Corte Distrettuale americana.
Sorpresa anche a Grosseto, dove è in corso l'incidente probatorio sul naufragio, per la richiesta della scatola nera che potrà, eventualmente, essere essere valutata - si osserva in ambienti vicini all'inchiesta - solo dopo la conclusione dell'esame avviato in Italia. Secondo la giustizia americana, dice lo studio dell'avvocato John Arthur Eaves, che ha promosso la causa, la Carnival "potrà pagare una cauzione di 10 milioni di dollari al Tribunale del Texas per dissequestrare la nave, cifra che costituirà un fondo di garanzia per la vittima ricorrente, oppure raggiungere un accordo direttamente con i legali della famiglia tedesca". "Il magistrato texano - ha riferito in Italia un portavoce dell'avvocato Eaves - ha sposato la tesi secondo cui la morte della cittadina tedesca è da attribuire al mancato rispetto delle norme e delle procedure di sicurezza a bordo della Costa Concordia, a causa del mancato esercizio dell' opportuno dovere di controllo da parte di Carnival". "Il congruo risarcimento cui la famiglia avrà diritto giustifica, pertanto - dice ancora l'avvocato -, la richiesta avanzata dai legali di un sequestro cautelativo".
Dagli Usa, il gruppo Carnival Cruise si dice "dispiaciuto per quanto accaduto" e assicura i passeggeri in partenza dal Golfo del Messico che "i nostri studi legali stanno cercando di risolvere la questione". "Siamo fiduciosi - si legge in una nota della società - che la nave possa partire oggi".
Sorpresa anche a Grosseto, dove è in corso l'incidente probatorio sul naufragio, per la richiesta della scatola nera che potrà, eventualmente, essere essere valutata - si osserva in ambienti vicini all'inchiesta - solo dopo la conclusione dell'esame avviato in Italia. Secondo la giustizia americana, dice lo studio dell'avvocato John Arthur Eaves, che ha promosso la causa, la Carnival "potrà pagare una cauzione di 10 milioni di dollari al Tribunale del Texas per dissequestrare la nave, cifra che costituirà un fondo di garanzia per la vittima ricorrente, oppure raggiungere un accordo direttamente con i legali della famiglia tedesca". "Il magistrato texano - ha riferito in Italia un portavoce dell'avvocato Eaves - ha sposato la tesi secondo cui la morte della cittadina tedesca è da attribuire al mancato rispetto delle norme e delle procedure di sicurezza a bordo della Costa Concordia, a causa del mancato esercizio dell' opportuno dovere di controllo da parte di Carnival". "Il congruo risarcimento cui la famiglia avrà diritto giustifica, pertanto - dice ancora l'avvocato -, la richiesta avanzata dai legali di un sequestro cautelativo".
Dagli Usa, il gruppo Carnival Cruise si dice "dispiaciuto per quanto accaduto" e assicura i passeggeri in partenza dal Golfo del Messico che "i nostri studi legali stanno cercando di risolvere la questione". "Siamo fiduciosi - si legge in una nota della società - che la nave possa partire oggi".
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