annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

nuove strategie per il prossimo futuro in casa Costa

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • nuove strategie per il prossimo futuro in casa Costa

    [justify:1xdchl8y]questo articolo della repubblica ci da altre notizie sui piani nel quartier generale della Compagnia

    repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2013/11/25/news/costa_crociere_iniziato_il_dopo-schettino-71867266/

    PARLA MICHAEL THAMM, NUOVO AD E CAPO DI UN TEAM MANAGERIALE COMPLETAMENTE RINNOVATO DOPO IL CASO CONCORDIA. “NEL FUTURO NAVI PIÙ GRANDI E TANTO RISPARMIO ENERGETICO. PER QUESTO ABBIAMO COMPRATO UN’AZIENDA ITALIANA”
    Massimo Minella


    Genova C ontro il logorio della vita moderna, Costa lancia un nuovo modo di fare crociere, più slow, meno intenso perché, spiega l’amministratore delegato della compagnia genovese Micheal Thamm, «gente che vive stressata per 48 settimane all’anno ha bisogno di vivere l’esperienza del mare con una formula più rilassata». E’ semplicemente una rivoluzione quella che il manager tedesco alla guida della compagnia dal luglio 2012 annuncia nel cantiere di Marghera della Fincantieri durante il varo della nuova ammiraglia da 132mila tonnellate di stazza lorda, “Costa Diadema”. Perché per dimostrare che la formula sia quella giusta, bisogna ragionare su un nuovo tipo di nave, più grande, ma anche su una differente gestione degli spazi a bordo. “Diadema”, il cui costo sarà superiore ai 550 milioni di euro, sarà così l’inizio di un nuovo capitolo nella storia di una compagnia che nel 2012 ha superato i 3 miliardi di euro di fatturato, trasportando 2,3 milioni di passeggeri, che non rinuncia alla sua origine italiana, ma si presenta ormai sempre più globale. Il ricambio ai vertici lo conferma. Nei mesi successivi alla tragedia della Concordia, è arrivato a sostituire Pierluigi Foschi, il manager che l’azionista americano Carnival chiamò a governare l’azienda subito dopo l’acquisizione dalla famiglia Costa, negli anni Novanta, Michael Thamm, cinquantenne con una lunga esperienza nello shipping e in arrivo dalla
    controllata tedesca Aida Cruises. Lo stesso proprietario della Carnival, Micky Arison, si è ritagliato uno spazio differente, di azionista puro, mentre la gestione operativa è stata affidata ad Arnold Donald. E nei mesi scorsi, per sua scelta, se n’è andato il direttore generale Gianni Onorato, passato addirittura ai concorrenti di Msc Crociere. Una compagnia che volta pagina, insomma, come conferma Thamm. «Costa è ritornata, sta recuperando la sua piena forza e i livelli di prenotazioni per i programmi futuri, cioè il pre-booking 2014, lo confermano — spiega quando gli si chiede di riflettere sull’andamento del mercato dopo la tragedia della Concordia, nel gennaio 2012 — Questo è il segno che, se si opera bene, i risultati arrivano, anche se i prezzi aumentano. Dopo l’incidente il brand ne ha risentito, ma abbiamo saputo convincere i nostri clienti che siamo affidabili. E questo è un risultato collettivo, mio e di tutta quanta la squadra». Il capitolo-Concordia si chiuderà entro la prossima estate. «Siamo in stretto contatto con il governo, insieme al quale decideremo — spiega Thamm — Lo smaltimento avverrà nell’area Ocse, ci sarà una gara che utilizzerà in modo molto chiaro tutte le normative in materia di tutela ambientale. Seguiamo lo stesso standard che abbiamo utilizzato per le operazioni fin qui condotte al Giglio. I porti interessati sono tanti, noi teniamo d’occhio Piombino, ma bisogna capire se sarà disponibile per tempo, per questo guardiamo anche ad altre soluzioni. Certo non abbiamo preferenze. La Turchia? È lontana, ha uno svantaggio geografico. Vedremo». Lo spartiacque fra passato e futuro, riflette ancora il ceo della compagnia, è comunque rappresentato proprio dagli ultimi due esercizi, quello ancora in corso e il 2012. Nell’anno della tragedia, Costa è riuscita a confermare sostanzialmente i risultati del 2011 (quando il fatturato era stato di 3,2 miliardi di euro e i passeggeri trasportati erano stati 2,3 milioni) e ora guarda al suo futuro da una prospettiva differente. Cominciando proprio da Costa Diadema, la nave dal “concept” che ribalta quasi la logica della scelta di questo tipo di vacanza. «La destinazione finale — riflette John Farkus, l’architetto americano che ha firmato tutte le ultime navi Costa — non è quasi più rappresentata dai porti, ma è la vita a bordo della nave». E’ insomma attorno al prodotto che si gioca la nuova sfida della compagnia. Dopo un investimento di oltre cinque miliardi di euro negli ultimi dieci anni per il rafforzamento della flotta, la compagnia guarda ora a una nuova tipologia di navi. «Noi crediamo nell’evoluzione del prodotto- nave e in prospettiva pensiamo di lavorare a unità sempre più grandi — riflette Thamm — Certo, bisogna muoversi un passo alla volta. Ora non possiamo ancora dire quando annunceremo un nuovo ordine, per il momento siamo concentrati su Diadema, ma è un dato di fatto che la nostra idea è quella di avere maggiore spazio a bordo, per spingere il passeggero a vivere sempre di più la nave, legando spazi esterni e interni che non sono affatto in conflitto». Le navi del futuro non saranno quindi solo più grandi, ma avranno anche una maggiore dotazione tecnologica per lo smaltimento dei rifiuti a bordo e per il consumo energetico (con un risparmio stimato nel 40% rispetto ai valori attuali). E per questo Costa ha appena acquisito un’azienda in Italia che sarà destinata a queste attività. «Con Diadema faremo crociere di una settimana, per le famiglie che solo la maggioranza della nostra clientela — spiega il ceo di Costa — Sono persone che cercano una vacanza più tranquilla, più intima. Dobbiamo dare loro il tempo per rilassarsi, per visitare nuovi porti, per vivere e mangiare slow, insomma». La compagnia dovrà valutare anche con attenzione come muoversi sul mercato italiano. Il decreto Grandi Navi che allontana le unità da crociera superiori alle 96mila tonnellate di stazza lorda dall’attraversamento del canale della Giudecca, a Venezia, imporrà nuove scelte. Il secondo porto croceristico italiano (dopo Civitavecchia) non verrà certo abbandonato ed è probabile che verranno destinate alla Laguna navi più piccole come Deliziosa o Fascinosa, che sono al di sotto della soglia indicata dal decreto. «Questa potrebbe anche essere la soluzione — chiarisce Thamm — Siamo molto flessibili. Diadema porterà 4 mila clienti a bordo ogni settimana, per 52 settimane all’anno. Quindi abbiamo il tempo per vedere come si sviluppa il mercato e poi prenderemo le nostre decisioni». Crescere pare comunque inevitabile. «A livello mondiale il mercato delle crociere è piccolo, poco più di venti milioni di clienti all’anno — spiega Thamm — C’è tutto lo spazio per svilupparsi. Individueremo i mercati più interessanti». La flotta si rinnoverà, entreranno nuove navi e usciranno le più vecchie, come la Voyager, che dopo le crociere nel Mar Rosso verrà tolta dal servizio e venduta. La Victoria, invece, ha appena sostenuto un refitting a Singapore e ora andrà a operare nel mercato del Sud Asiatico. Qui accanto, Michael Thamm, nuovo ad di Costa Crociere, la società italiana controllata dal gruppo americano Carnival L’AMMIRAGLIA Dopo il varo tecnico (allagamento del bacino) nel cantiere di Marghera della Fincantieri, Costa Diadema (a lato un’immagine dei lavori in cantiere) ha iniziato la fase di allestimento che terminerà tra un anno, quando verrà consegnata all’armatore ed entrerà in servizio. La nave opererà nel Mediterraneo con crociere settimanali che toccheranno tre porti italiani: Savona, Civitavecchia e La Spezia. Con le sue 132.500 tonnellate di stazza lorda, Costa Diadema sarà la nuova ammiraglia della flotta Costa Crociere. Le cabine a bordo saranno 1.862

    (25 novembre 2013)[/justify:1xdchl8y]

  • #2
    Re: nuove strategie per il prossimo futuro in casa Costa

    Tutto bello a parole, però perché in giro sento dire che la qualità a bordo e' scesa, tutto è' sotto tono? Tutto questo riferito da persone che fino a poco tempo fa portavano sul palmo della mano la Costa reputando la la numero 1.
    C'è qualcosa che stona con le dichiarazioni fatto dal nuovo manager tedesco.


    Inviato dal mio iPhone usando Tapatalk 2




    Commenta


    • #3
      Re: nuove strategie per il prossimo futuro in casa Costa

      Potrebbero mai parlarsi male da soli?
      D'altra parte rispecchiano qualsiasi pubblicità di qualsiasi marchio.
      Ciao
      Ivana
      -----------------------------------

      Commenta


      • #4
        Re: nuove strategie per il prossimo futuro in casa Costa

        si, credo che il calo ci sia stato un pò in tutte le compagnie non premium, tuttavia Costa dalla sua ha l'attenuante dovuta alla perdita del concordia e delle ripercussioni che, volente o nolente, hanno depresso un poco il marchio.Io a Costa contesto sempre la tendenza a privilegiare i porti del nord Italia in maniera esagerata, dalle mini crociere che casualmente sono tutte per il nord agli itinerari settimanali che, al massimo scendono su Civitavecchia e a Bari giusto perchè è di passaggio, tutte quelle che vanno in oriente o mar rosso passano dallo stretto, ma Catania e Messina sono ormai sparite, tranne Neo Romantica che l'anno prossimo sarà su messina.

        Commenta


        • #5
          Re: nuove strategie per il prossimo futuro in casa Costa

          Onestamente devo ribadire che questo calo non l'ho riscontrato ne sulla MSC ne sulla Royal. Anzi la MSC ha fatto e sta facendo passi notevoli nel migliorarsi verso i suoi crocieristi a bordo. Discorso a parte è l'assistenza ed efficienza post crociera, ma questa si riguarda un pò tutte le compagnie indistintamente.




          Commenta


          • #6
            Re: nuove strategie per il prossimo futuro in casa Costa

            mi fa piacere che comunque MSC stia crescendo, Royal credo sia sempre un passo avanti rispetto alle mass market nostrane

            Commenta

            Sto operando...
            X