Addio ai cappellani di bordo. Costa Crociere, che dentro alle sue lussuose navi aveva saputo ritagliare uno spazio anche per le messe, decide di chiudere l'esperienza. Nessun intento polemico, ci mancherebbe. Men che meno decisioni legate a forme di rispetto interreligioso per cui, alla fine, si azzera tutto quanto. Il fatto è che in una grande villaggio galleggiante dove il primo credo è quello del divertimento, è la voce dei passeggeri quella che si ascolta per prima.
La "voce" e, ancor più, i loro commenti scritti a fine crociera, da cui molto raramente si scopre che fra le cose più apprezzate c'è anche la possibilità di partecipare a una messa. Così, nell'ambito della costante riorganizzazione dei servizi offerti a bordo, si comincerà progressivamente a ridurre lo spazio per le funzioni religiose e per chi è chiamato a officiarle, cioè i cappellani, da tempo inseriti nello staff dell'equipaggio.
Non saranno certo chiuse le piccole cappelle, per consentire a chi lo desidera di ritagliarsi un momento di silenzio e di preghiera in questo enorme parco a tema galleggiante. E durante le crociere di Natale e Pasqua, o in quelle più lunghe, il cappellano tornerà in mare. Nei festivi, infine, da terra potranno salire sacerdoti per officiare le funzioni. Ma la decisione è ormai presa e trova conferma nella comunicazione di Costa che spiega come "la presenza regolare dei cappellani a bordo delle nostre navi sarà progressivamente ridotta nel corso del 2014".
Decisione ineccepibile, per chi è chiamato a confrontarsi ogni giorno nella sfida globale di un mercato in cui sono i numeri a contare. Anche per chi in fondo vende emozioni. Ma certo, considerare la presenza di un cappellano alla stregua di un "servizio", al pari delle escursioni, della colazione in camera e del casinò, suscita qualche perplessità. Perché proprio questa appare la valutazione che ha portato alla decisione della compagnia. "Nell'ambito dell'analisi costante che facciamo sui nostri servizi di bordo per verificare che soddisfino pienamente le aspettative degli ospiti - spiega infatti la compagnia - abbiamo deciso che la presenza regolare dei cappellani a bordo delle nostre navi sarà progressivamente ridotta nel corso del 2014".
Il parallelo è fin troppo evidente: fra i servizi offerti ai clienti, quello della messa officiata dal cappellano non rientra fra le esigenze prioritarie. E questa è una verità oggettiva: a chiederla sono in pochi. Nelle piccole cappelle di bordo, le messe feriali non sono seguite da più di una dozzina di persone. La comunità cresce nei giorni festivi, ma per questo, si diceva all'inizio, si potrà ovviare con i sacerdoti che saliranno dai porti di arrivo. Costa sottolinea anche il lungo rapporto di collaborazione con l'Apostolato del Mare e con i cappellani, che ringrazia "per l'importante sostegno che hanno offerto. Siamo sempre stati lieti di averli a bordo con noi e soddisfatti della loro presenza".
Ma il mercato ha le sue leggi, le sue regole e se vogliamo i suoi comandamenti. "La nostra decisione è in linea con la situazione del mercato mondiale delle crociere in cui operiamo" conferma Costa. Quindi, si può anche chiudere qui. Una cosa, però, sembra sfuggire a una compagnia che pure è attenta a ogni minimo dettaglio e che proprio per questo è fra i soggetti leader al mondo nelle crociere: un cappellano non è solo un prete che dice una messa al giorno, ma è ormai una sorta di psicologo, di confidente, di interlocutore privilegiato soprattutto all'interno dell'equipaggio e di quegli "invisibili" che popolano i ponti più bassi e che lavorano a ritmi vorticosi per consentire alla nave di offrire servizi di qualità. Per loro, non solo per i passeggeri, ora diventerà invisibile il cappellano.
http://genova.repubblica.it/cronaca/201 ... -85980228/
La "voce" e, ancor più, i loro commenti scritti a fine crociera, da cui molto raramente si scopre che fra le cose più apprezzate c'è anche la possibilità di partecipare a una messa. Così, nell'ambito della costante riorganizzazione dei servizi offerti a bordo, si comincerà progressivamente a ridurre lo spazio per le funzioni religiose e per chi è chiamato a officiarle, cioè i cappellani, da tempo inseriti nello staff dell'equipaggio.
Non saranno certo chiuse le piccole cappelle, per consentire a chi lo desidera di ritagliarsi un momento di silenzio e di preghiera in questo enorme parco a tema galleggiante. E durante le crociere di Natale e Pasqua, o in quelle più lunghe, il cappellano tornerà in mare. Nei festivi, infine, da terra potranno salire sacerdoti per officiare le funzioni. Ma la decisione è ormai presa e trova conferma nella comunicazione di Costa che spiega come "la presenza regolare dei cappellani a bordo delle nostre navi sarà progressivamente ridotta nel corso del 2014".
Decisione ineccepibile, per chi è chiamato a confrontarsi ogni giorno nella sfida globale di un mercato in cui sono i numeri a contare. Anche per chi in fondo vende emozioni. Ma certo, considerare la presenza di un cappellano alla stregua di un "servizio", al pari delle escursioni, della colazione in camera e del casinò, suscita qualche perplessità. Perché proprio questa appare la valutazione che ha portato alla decisione della compagnia. "Nell'ambito dell'analisi costante che facciamo sui nostri servizi di bordo per verificare che soddisfino pienamente le aspettative degli ospiti - spiega infatti la compagnia - abbiamo deciso che la presenza regolare dei cappellani a bordo delle nostre navi sarà progressivamente ridotta nel corso del 2014".
Il parallelo è fin troppo evidente: fra i servizi offerti ai clienti, quello della messa officiata dal cappellano non rientra fra le esigenze prioritarie. E questa è una verità oggettiva: a chiederla sono in pochi. Nelle piccole cappelle di bordo, le messe feriali non sono seguite da più di una dozzina di persone. La comunità cresce nei giorni festivi, ma per questo, si diceva all'inizio, si potrà ovviare con i sacerdoti che saliranno dai porti di arrivo. Costa sottolinea anche il lungo rapporto di collaborazione con l'Apostolato del Mare e con i cappellani, che ringrazia "per l'importante sostegno che hanno offerto. Siamo sempre stati lieti di averli a bordo con noi e soddisfatti della loro presenza".
Ma il mercato ha le sue leggi, le sue regole e se vogliamo i suoi comandamenti. "La nostra decisione è in linea con la situazione del mercato mondiale delle crociere in cui operiamo" conferma Costa. Quindi, si può anche chiudere qui. Una cosa, però, sembra sfuggire a una compagnia che pure è attenta a ogni minimo dettaglio e che proprio per questo è fra i soggetti leader al mondo nelle crociere: un cappellano non è solo un prete che dice una messa al giorno, ma è ormai una sorta di psicologo, di confidente, di interlocutore privilegiato soprattutto all'interno dell'equipaggio e di quegli "invisibili" che popolano i ponti più bassi e che lavorano a ritmi vorticosi per consentire alla nave di offrire servizi di qualità. Per loro, non solo per i passeggeri, ora diventerà invisibile il cappellano.
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