Già e purtroppo per Msc è il secondo incidente del genere
Ma perchè, su queste grandissime navi, non fanno salire i passeggeri sul ponte che rimane all'altezza della banchina? Anzichè mettere quelle lunghissime passerelle che salgono fino a 10/12 metri dall'altezza del suolo.
Non sarebbe meno pericoloso?
Ciao a tutti.
Che condizioni c’erano sabato, nel porto di Genova, nel momento in cui si è verificata la tragedia che ha portato alla morte di Maria Mercedes Bonastre Arrasa? E la rete sotto la passerella, doveva esserci, oppure no? Da quello che sta emergendo in queste ore, sembra che l’incidente sia stato provocato da freno che non ha funzionato. O che non è stato azionato. Ma non solo: la nave si è mossa. A dimostrarlo, i ganci della passerella staccati, ma non frantumati. Dunque, un movimento verticale. Ma cosa lo abbia provocato, non è ancora chiaro.
Certo, la pista del vento, sembra quella più suggestiva. Sabato a Genova è stata una giornata quasi sopportabile, al contrario del caldo umido che ha imperversato per tutto il mese. Soprattutto, c’era vento. Non tanto da mandare in tilt il porto, come spesso accade d’inverno. Ma soffiava. Da Nord, non scirocco appiccicoso. All’Avvisatore Marittimo, la società che controlla il movimento delle navi all’interno del porto di Genova, dicono che «dati registrati sabato all’una non ce ne sono, ma a spanne la stima è di 18-20 nodi di vento. In mattinata ce n’era di più, poi man mano è sceso. Ma intorno a quell’ora possiamo dire che sì, eravamo intorno a quella cifra». L’operatore si consulta anche con i Piloti del porto. Che confermano la sua stima.
“Vento teso”, quinto gradino dei 12 della scala Beaufort, circa 30-40 chilometri orari. I terminal container non hanno chiuso. Ma al contrario di quello che succede abitualmente, navi e traghetti sono entrati in porto con il rimorchiatore. Anche la “Splendida”. Per evitare il rischio, spiegano dall’Avvisatore, dell’effetto-vela. Specie quando la nave è alta 60 metri, e lunga 333. Pure il “Carthage”, la nave che passava vicino alla “Splendida” nel momento della tragedia, è entrato con i rimorchiatori. Si ragiona anche sulle onde prodotte da questa nave. Magari rafforzate proprio per la presenza dei rimorchiatori. Ipotesi.
Un altro elemento allo studio è la presenza o meno della rete sotto la passerella dove si è verificato l’incidente. Sabato non c’era, ma secondo Davide Traverso, delegato sindacale per la sicurezza in porto, non c’è una legge vera e propria che obbliga all’uso di questa dotazione, «anche se tecnicamente rientra tra le “buone pratiche” sulla sicurezza in porto». Ma abitualmente, le reti non vengono usate anche perché i collegamenti terra-nave per i passeggeri sono già di per sé studiati proprio per evitare cadute accidentali in acqua.
Spulciando tra le pieghe del decreto legislativo 271/1999, cioè quello relativo alla sicurezza a bordo delle navi, non ci sono riferimenti espliciti all’obbligo di utilizzo delle reti, così come a una prima analisi non rientra nemmeno tra le buone pratiche richieste dall’Ispesl, l’Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro.
beh comunque sia è proprio una cosa brutta quella che è accaduta........speriamo che nel futuro ste passerelle siano più sicure e magari decidano di ricostruire le navi da crociera più piccole e controllabili....
Ma perchè non usano i ponti bassi x l'imbarco e lo sbarco??? Nell'ultima crociera che abbiamo fatto con Costa, i ponti di imbarco erano quelli bassi, al massimo erano al piano 3.. Non si può morire così cavolo!!!
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